Seedorf sul suo passaggio dall’Inter al Milan: “All’Inter sono stato due anni e mezzo, per poi passare sull’altra sponda, al Milan, non una cosa semplice. Dico sempre che il rispetto è la cosa più importante e gli interisti me lo hanno dato nonostante questa scelta. Con i rossoneri abbiamo scritto tante belle pagine in dieci anni, ormai sono italiano a tutti gli effetti”.
Sul ‘clasico’ tra Real Madrid e Barcellona: “Tra tutti i derby che ho giocato, quello tra Real Madrid e il Barcellona è il più sentito. Il mio primo ‘Clasico’ è stato una Supercoppa e devo dire che per una settimana la gente dormiva per strada, in attesa di comprare i biglietti perché allora non c’era l’online. Quella settimana l’abbiamo vissuta con grandissima tensione, e parlo dell’intera città, qualcosa mai visto altrove. Alla fine quella partita l’abbiamo vinta”.
Sulla mentalità vincente di Real Madrid e Milan: “Berlusconi diceva sempre di essere più forti della sfortuna, di rispettare l’avversario e di essere ambiziosi. Real Madrid e Milan sono i club in cui, più di altri, si respirava una mentalità vincente, oltre all’eleganza, la qualità e la capacità di capire i momenti dentro e fuori dal campo”.
Su Ancelotti: “Ancelotti si è evoluto molto, condizione necessaria per poter continuare a vincere. Il suo punto di forza maggiore è creare le condizioni affinché i giocatori riescano ad esprimere al meglio il proprio talento. Detto così è facile, ma lui lo vive. Molti creano le migliori condizioni per se stessi e poi i giocatori devono adattarsi, Ancelotti ha sempre fatto il contrario trovando diverse soluzioni: vedi Pirlo, vedi Modric o anche me stesso”.