Albertini
MILANO – Demetrio Albertini, ex calciatore rossonero, si è così espresso all’evento “Legends of style” organizzato da Milan e Barcellona: Un appuntamento che riunisce le grandi leggende, ma soprattutto unisce per la prima volta due grandi club così gloriosi per i festeggiamenti dei loro 120 anni. Li festeggeremo in giro per il mondo, cercheremo di fare più tappe possibili. Proveremo a trasferire lo stile di Barcellona e Milan, accomunate da questo senso di appartenenza molto forte per il club. Termineremo con una partita ufficiale Barcellona-Milan”.
SUL MOMENTO DEL MILAN: “Da tifoso fa male. Ma non bisogna sempre fare paragoni con il passato, altrimenti non ne veniamo fuori. Oggi bisogna pensare a cosa fare per il futuro, costruendo una squadra sempre migliore. Nelle ultime partite si è visto un Milan presente in campo”.
SU IBRAHIMOVIC: “Un giocatore di esperienza come Ibra servirebbe, valutando ovviamente come sta a livello fisico. Basta vedere cosa ha fatto Bonaventura quando è rientrato: ha portato punti e tranquillità. Il mix tra calciatori di esperienza e di talenti è necessario per raggiungere i successi. Cifre? Non faccio il dirigente, leggo anche io le cifre. Questa non sarebbe più una valutazione tecnica ma di bilancio, e da esterno non va fatta”.
SU BENNACER: “Ho un legame molto forte con il numero quattro e deriva proprio dalla maglia del Milan. Bennacer sta facendo bene, è un giocatore vivace. Prenderà sempre più esperienza. Io ho avuto la fortuna di giocare con compagni molto più esperti di me. Tante volte, invece, Bennacer si trova al fianco compagni più giovani di lui. Bisogna dargli tempo, ma non mi dispiace. Ha le qualità per poter stare in mezzo al campo. È un ruolo di continuità, quindi pensare di poter giudicare un giocatore per poche partite è sbagliato. Tonali mi piace molto. È giovane ma sta facendo tanta esperienza giocando anche in Nazionale. Ha tutti i requisiti per far bene”.
SU ANCELOTTI ALL’EVERTON: “Ha grande esperienza e capacità, si è trovato in un momento di difficoltà. È successo tutto così in fretta, al Napoli si è rotto qualcosa. È l’imprevedibilità del nostro calcio. Un peccato per tifosi, società e giocatori. In Premier si arriva velocemente. Il mercato è una componente del successo e le squadre inglesi economicamente stanno molto bene. È un fatto di progettazione, di poter fare qualcosa di diverso. Ancelotti ha vinto tutto e può permettersi di costruire qualcosa di diverso”.
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