Sandro Tonali
Le cessioni nel calcio sono all’ordine del giorno: tutte le squadre prima o poi si privano dei giocatori, anche importanti, per fare cassa È successo qualche anno fa con Sandro Tonali: il centrocampista, entrato nel cuore dei tifosi per la sua autentica fede rossonera, non è mai stato dimenticato.
E nemmeno lui ha mai dimenticato il Milan: ha sempre considerato il club come casa sua, lasciando aperta la possibilità che un giorno le due strade possano incrociarsi di nuovo. La sua partenza ha è stata dolorosa, fin dall’inizio, ha dato la sensazione di un addio sbagliato, come se due legami stretti fossero stati improvvisamente spezzati. Anche se c’è da dire che al Newcastle, Tonali non è che se la passi male, anzi, è un punto fermo della squadra e il suo stipendio è notevolmente aumentato rispetto ai tempi del Milan. Tuttavia, il legame con il club rossonero resta forte.
A dirla tutta, nemmeno agli attuali dirigenti del Milan dispiacerebbe riportarlo a casa, compreso Zlatan Ibrahimovic, con cui Tonali ha giocato. Al Milan servono giocatori con questo tipo di attaccamento, e non è escluso che in futuro si potrà fare un tentativo.
Al termine dell’ultimo match disputato dal Newcastle qualche giorno fa, Tonali ha parlato del suo futuro. Pur affermando di essere felice dove si trova, non è stato del tutto chiaro sulle possibilità future:
“Nel calcio devi pensare di anno in anno. Non voglio dire ‘voglio restare qui per 10 anni’ e poi andarmene tra due, tre, quattro o cinque anni. La scorsa estate è stata difficile per noi e per Alex Isak, ma questo è il calcio. Se hai un’opportunità per la tua vita, per un’altra squadra, devi valutare tutto con attenzione. Ora sono felice qui e non sto pensando ad altre squadre.“
Dichiarazioni sincere alla fine, giurare amore eterno a un club oggi è quasi impossibile. Qualcuno ha interpretato queste parole come un piccolo segnale per il Milan, ma per ora sono solo supposizioni. La sensazione è che, se il club tornasse con decisione su Tonali, lui difficilmente direbbe di no.
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