Ardon Jashari
Ieri sera, nel match di Coppa Italia contro la Lazio, abbiamo visto per la prima volta impiegato dall’inizio uno dei grandi acquisti della campagna estiva del Milan: Ardon Jashari. Arrivato dal Club Brugge dopo una lunga trattativa e pagato circa 38 milioni, le aspettative erano alte, ma sono state subito frenate dal lungo infortunio riscontrato a fine agosto. Da qualche settimana però Jashari è rientrato in gruppo e ieri ha avuto finalmente la sua prima vera chance.
Schierato davanti alla difesa aveva il compito non semplice di fare le veci di Modric, contro un avversario ostico come la Lazio. Tutto sommato la sua prova è stata positiva: nel primo tempo ha toccato tantissimi palloni, spesso coinvolto dai compagni nella manovra, ha mostrato personalità nel chiedere palla e nel proporsi. Le uniche pecche sono state un paio di palloni persi e una circolazione di palla non proprio velocissima, con tanti passaggi corti, semplici o all’indietro. Poche verticalizzazioni o cambi gioco, ma colpa anche della densità della Lazio in mezzo al campo e del poco movimento dei compagni. Abbastanza bene anche in fase di interdizione, con alcuni palloni recuperati usando bene il corpo per frapporsi tra pallone e diretto avversario.
Nel secondo tempo, prima di lasciare spazio a Modric all’81’, è stato leggermente meno coinvolto, ma i palloni che ha toccato sono stati giocati bene. Spicca soprattutto la bellissima palla servita in verticale ad Estupinan, che si era inserito alle spalle della linea difensiva: pallone poi rimesso al centro per Leao, che purtroppo ha sprecato calciando alto. Probabilmente su indicazione di Allegri, nel secondo tempo Jashari ha cercato più spesso la verticalità o il cambio gioco, risultando più efficace. Bene anche nel lavoro senza palla, reattivo sulle seconde palle e sulle marcature preventive.
Tutto sommato, nonostante la sconfitta, il Milan può prendere buoni segnali da Jashari: ha fatto una gara positiva e oggi si può considerare un giocatore su cui fare affidamento da qui in avanti. Ha dato prova di solidità e sicurezza alla sua prima vera partita della stagione e, considerando anche la giovane età, non può che crescere.
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