Tonali a contrasto con Calhanoglu
Attacco nelle mani del neo campione del mondo El Toro Martinez e del classe 1986, che sulla carta avrebbe dovuto fare panchina quest’anno. Fatto sta che l’infortunio di Lukaku e le sue performance non più stellari hanno permesso al Cigno di Sarajevo di restare ancora in auge. Si è imposto nella squadra di Inzaghi a suon di gol. E anche per lui bisognerà parlare d futuro anche se al momento vuole godersi la vittoria. Se ne riparlerà nelle prossime settimane probabilmente. La squadra ha tenuto il baricentro basso cercando le verticalizzazioni. Fondamentale è stato il contributo dell’attacco affidato all’ex giallorosso e a Lautaro, in grande forma.
I due hanno trascinato la squadra in maniera impeccabile. Dzeko -nello specifico- in 70 minuti di gioco ha toccato gli stessi palloni di Barella (38). Tre i tiri, di cui due in porta e la rete del 2-0 che porta la sua firma: sterzata e palla all’angolo. E diventa così il giocatore più anziano a segnare in una Supercoppa Italiana. Per non parlare anche di Dimarco che al termine del match ha dichiarato: “Vincere oggi è un’emozione indescrivibile, da quando siamo partiti da Milano avevamo voglia di portare a casa un trofeo meritato”.
Suo il gol dell’1-0. E sull’ex della gara – bersagliato dai fischi prima dell’inizio- Hakan Calhanoglu ha commentato: “E’ stata una vittoria molto importante. Ma per me lo è ancora di più. Dopo un 3-0 così non c’è molto da dire. Il passato? Io preferisco sempre stare zitto, ma è stato pesante per me vedere cose che non mi aspettavo, ma il karma torna sempre. Oggi avevamo fame e abbiamo mangiato il Milan“. Ultimo dato: questa per Simone Inzaghi è la quarta vittoria in Supercoppa: 4 su 4. In realtà sono 6 se contiamo anche i due trofei vinti da calciatore (una nel 2000 e l’altra nel 2009 entrambe -ironia della sorte- proprio contro l’Inter).
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