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Milan, chi pesa di più tra le tante assenze dei rossoneri?

Tra le tante assenze di questo Milan forse quella che pesa maggiormente porta il nome e cognome di Mike Maignan. L’estremo difensore francese manca ormai da 4 mesi. La squadra ha bisogno di lui. Senza nulla togliere a Ciprian Tatarusanu (su cui sarebbe spuntato l’interesse del Torino come secondo di Vanja Milinkovic-Savic) che sta cercando di fare del suo meglio. Ma uno come Maignan quando non c’è si sente. E senza di lui la squadra traballa notevolmente. Non è una scusante, sia chiaro. Ma è uno dei motivi per cui il Milan sta facendo così tanta fatica ultimamente. Il francese dà sicurezza a tutto il comparto difensivo. È una garanzia per Calabria & co.

È lui l’uomo insostituibile per questo Milan. Al momento lo staff medico riscontra una buona risposta nel processo di guarigione e il giocatore proseguirà con la terapia conservativa. Si pensa ad un suo rientro per la gara di Champions League contro il Tottenham del 14 febbraio (stessa data anche per Ibra). Dal match dei rossoneri contro il Napoli (dello scorso 22 ottobre) Maignan sta combattendo con i postumi della lesione del muscolo gemello mediale del polpaccio sinistro. L’obiettivo era quello di rientrare col nuovo anno ma questa realtà non si è mai concretizzata. Si pensava che la sosta avrebbe facilitato il suo recupero ma così non è stato di fatto. Il portiere è stato costretto nuovamente a fermarsi in quanto la cicatrizzazione della lesione muscolare non si è completata al 100%. Il lavoro prosegue ma rispettando i giusti tempi necessari.

Un inizio 2023 da incubo: su 5 partite sono stati 9 i gol subiti dai rossoneri (due alla prima dal rientro, poi altri due contro la Roma in casa, uno contro il Toro in Coppa Italia, 2 contro il Lecce al Via del Mare e infine 3 mercoledì sera). Numeri neri. E la difesa non è più così solida come lo scorso anno. E la squadra traballa non solo dal punto di vista atletico ma anche da quello mentale. Un’idea per cercare di salvare la situazione potrebbe essere quella di cambiare modulo? Il 4-2-3-1 è la firma di Pioli ma dopo un po’ c’è bisogno anche di cambiare. Soprattutto se le cose non vanno più come prima.

 

Redazione Il Milanista

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