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San Siro, Sportium: “Il nostro progetto nasce dal cuore”

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Roj spiega il progetto Sportium

San Siro, casa di Milan ed Inter

MILANO – “È un progetto che nasce dal cuore e dalla milanesità”, è con questa frase che si è conclusa l’intervista del Corriere della Sera a Massimo Roj rappresentante di uno dei due studi in gara per il progetto San Siro. Roj di Sportium ha toccato diversi temi che vanno a spiegare meglio l’idea di lavoro che si potrebbe costruire sul rifacimento dello stadio. L’architetto racconta da che cosa è derivata l’idea iniziale e che cosa simboleggiano i due anelli.

Queste sono state le parole di Roj riguardo il progetto: “Da conoscitori del tessuto di Milano abbiamo cercato di capire quali erano le esigenze e le necessità di un’area che ha grande dimensioni e un mix sociale eterogeneo. Fortuna vuole che stavamo già lavorando sulle case popolari di San Siro. Siamo partiti da quali potevano essere le esigenze della popolazione locale e come collegare al meglio quest’ area con il resto della città perché San Siro è nato 90 anni fa e la città si è sviluppata intorno senza mai integrarlo. Il nostro progetto innanzi tutto è un progetto di integrazione e di rigenerazione urbana”. Poi parla degli Anelli: “Per la nostra cultura il simbolo dell’unione è spesso rappresentato dallo scambio di anelli e i due anelli rappresentano l’unione di due squadre, di due mondi opposti nel tifo ma uniti all’interno della stessa città. Un altro elemento è che il nostro stadio è dei tifosi. Potranno partecipare alla vita dell’impianto imprimendo i loro volti su delle lastre metalliche. Per noi gli edifici sono degli organismi viventi e in tutti i nostri progetti, penso alle Torri Garibaldi, alla sede di Unipol, gli edifici hanno una pelle che cambia in funzione delle condizioni metereologiche e della luce. Lo stesso vale per lo stadio con i volti sospesi sui cavi che vibrano creando un effetto di vita”. Infine Roj spiega perchè il loro progetto dovrebbe vincere: “Perché è un progetto che nasce dal cuore e dalla milanesità”.

Redazione Il Milanista

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