Fassone risponde a Pallotta: “Pronto a confrontare i bilanci. Critiche così danno fastidio”

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MILANO – Risponde con un video su Facebook Marco Fassone, alle durissime parole di Pallotta di questa mattina rivolte al mercato rossonero: “Devo dire che sono rimasto sbalordito dalle dichiarazioni. Primo per lo stile: in Italia non è mai successo che un club attacchi in modo così diretto una consorella. Secondo per le imprecisioni contenute nelle dichiarazioni. La mia reazione immediata è stata quella di sbalordimento, sentir dire che la proprietà del Milan non ha i soldi per comperare il club, quando tutti sappiamo che qualunque operazione di questa identità viene fatta abitualmente con la vera finanziaria. Secondo quando si parla di cifre totalmente sbagliate: oramai tutti sanno che la parte relativa al fondo a cui fa riferimento Pallotta, ossia il fondo Elliott, per finanziare il club ha versato 180 milioni su un valore del club di 740 milioni. Imprecisione e stile quantomeno discutibile.”

Sulla frase “pagheranno le conseguenze” – Io non so lui a che cosa si riferisce quando parla di pagheranno le conseguenze, non so se è una minaccia o no. Noi tutti lo sanno, abbiamo emesso un Bond pari a 50 milioni di euro che è totalmente destinato al finanziamento della campagna di quest’estate. Siamo al momento ampiamente al di sotto del consumo di questo Bond, ci sono dei piani pluriennali che per altro oltre ad aver presentato ad un consiglio di amministrazione che è fatto da personaggi di qualità come Paolo Scaloni, Marco Paduano e Roberto Cappelli che dovrebbero essere per qualunque tifoso e qualunque italiano la più totale garanzia, è stato presentato anche alla Uefa nell’ambito del Voluntamery agreement, tutti lo conoscono. Se sono minacce, le respingo al mittente.”

Stipendi uguali ai ricavi un domani? – “Io non so come Pallotta possa pensare che gli stipendi un domani saranno uguali ai ricavi. Tutto il nostro piano prevede che gli stipendi rimangano in una soglia tra il 50/60% dei ricavi della società. Quest’anno è così: noi siamo partiti da una soglia molto bassa perchè nella gestione precedente gli stipendi erano al di sotto di un’asticella ampiamente competitiva.”  Aggiunge poi – “Il livello dell’indebitamento del club è di 120 milioni rispetto al fatturato del club è straordinariamente migliore di quello che ha la Roma. La Roma ha la sfortuna se volete, essendo non quotata in borsa ha un bilancio pubblico. Io non mi permetto minimamente di commentarlo, ma chiunque lo può andare a vedere e può verificare il livello di indebitamento.”

Sulla frase “Non capisco il mercato del Milan, ha perso la testa” – “Non mi preoccupa tanto che il presidente non lo capisca, mi preoccupa di più quando lui fa l’accusa a qualcuno di perdere la testa. Noi manager cerchiamo di essere razionali e freddi. Non siamo tifosi, ogni investimento che viene fatto da un club come il nostro è calcolato, è basato sul fatto che si pensa di ripianarlo e di ripagarlo con i ricavi aggiuntivi che questo investimento farà. Lo pregherei di tenere in conto che i giocatori che abbiamo acquistato finora, sono giocatori che vanno ad asset della società, patrimonializzano la società, danno un valore alla società. Quando si acquista o si vende una società, questo il presidente Pallotta lo sa bene, si guardano gli asset che ha in pancia e nel nostro caso gli asset sono prevalentemente i giocatori. I giocatori che abbiamo acquisito sono nella maggioranza giovani, di grande prospettiva e potenziale che noi pensiamo ci daranno risultati sul campo nel breve e risultati economici nel lungo periodo.”

Il Milan va avanti – “Io lavoro 20 ore al giorno per il Milan: sono in Italia e se lui vorrà sono a sua disposizione per confrontarmi sui bilanci miei e su quelli della Roma, nel modo più trasparente possibile. Se devo imparare qualcosa sono disponibile ad impararlo, ma le critiche fatte in questo modo un pò di fastidio me lo danno.”

 

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