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ESCLUSIVA – Bertotto: “Il Milan ha un grandissimo allenatore. De Paul deve essere determinante”

ESCLUSIVA – Bertotto: “Il Milan ha un grandissimo allenatore. De Paul deve essere determinante”

di Luca Spigarelli

MILANO – Domani alle 12.30 si affronteranno a San Siro Milan e Udinese. Un molto importante per entrambe le squadre visto sono separate da appena un punto in classifica. Per farci raccontare la condizione dei bianconeri, che vengono da 3 vittorie consecutive in campionato, abbiamo intervistato, in esclusiva, l’ex capitano dell’Udinese: Valerio Bertotto.

 

CHE PARTITA SI ASPETTA DOMANI TRA MILAN E UDINESE ? 

“Sicuramente mi aspetto un Milan che vuole dare continuità perché quest’anno, fino a poco tempo fa, è stato un po’ carente sotto questo aspetto. Chiaramente lo slancio dato da un grandissimo calciatore, non solo in termini mediatici, ma di professionalità e di capacità come Ibrahimovic può essere stato, ma lo è all’interno della squadra un qualcosa di molto accrescitivo. Per quanto riguarda dunque i rossoneri sicuramente sarà così. L’Udinese vive un bel periodo di tranquillità sotto l’aspetto dei risultati in campionato. La batosta in Coppa Italia non ci stava perché comunque non è mai bello perdere e prendere tanti gol lo è ancora meno. Ritengo che per proseguire nel percorso di positività dovranno comunque andare a Milano a giocarsi la partita a viso aperto perché hanno la serenità di una classifica positiva che permette di fare ciò”.

RICORDIAMO CHE L’UDINESE HA GLI STESSI PUNTI DEL NAPOLI ED È A UN SOLO PUNTO DAL MILAN…

Sicuramente per quanto riguarda l’aspetto dei punti può essere anche un vantaggio giocarsela con una squadra che è vicina a te, però ritengo che abbiano davvero la serenità, che forse fino a qualche settimana fa non c’era, ma adesso con i tre risultati utili di fila (Cagliari, Lecce, Sassuolo, n.d.r) hanno sistemato un po’ la classifica e dunque la serenità aiuta, di solito, ad aumentare i giri del motore”.

COME È CAMBIATA L’UDINESE DA TUDOR A GOTTI ? 

“Partiamo dicendo che c’è stato un prosieguo del lavoro dell’ex allenatore perché Gotti era già all’interno del gruppo di Tudor, La società ha voluto quindi dare continuità ad un allenatore che ha dimostrato sia in termini empatici sia di professionalità e capacità di poterci ampiamente stare. Fondamentalmente gli uomini sono quelli: non sono cambiati. Probabilmente è cambiato il modo di approcciarsi e il modo di fare le cose. Questo è evidente nel momento in cui, forse con un pochino più di serenità e di lavoro svolto in maniera oculata, senza saperlo direttamente visto che sono fuori dal contesto Udinese,  sta producendo dei bei risultati”.

CAPITOLO PUSSETTO: UN COMMENTO SULL’ARGENTINO CHE HA LASCIATO IL CLUB?

Per me rimane l’attaccante più forte che la squadra aveva all’interno della rosa. È un calciatore di grandissima prospettiva, con grandi capacità e grandissime qualità, ma è anche vero che è andato in una società satellite dei bianconeri (il Watford, n.d.r.), nel distaccamento londinese della Famiglia Pozzo. Probabilmente  la volontà sua, o del club o magari di entrambi era quella di cercare una nuova via per poter poter giocare un po’ di più… queste sono cose che hanno valutato loro. Però per me rimane davvero un ottimo attaccante che ha tutto: il gol, la forza, la qualità, lavora per la squadra. Ha veramente delle doti notevoli. Non mi capacito come mai non sia stato preso in considerazione più seriamente. Però sono valutazioni loro”.

RODRIGO DE PAUL STA, PIANO PIANO, TORNANDO AI SUOI LIVELLI

“De Paul deve essere determinante perché ha le capacità tecniche e fisiche per poter incidere in maniera significativa nella partita. È chiaro che ci si aspetta molto da lui, e non solo i tifosi ma penso anche la società. All’interno della squadra deve essere quel giocatore che accende un po’ di più la luce. La valutazione che è stata fatta sull’argentino è una valutazione molto importante: questo a testimonianza del fatto che la società punta forte su di lui e per cui deve, come giusto che sia, assumersi le responsabilità che gli competono”.

UN COMMENTO SULLA STAGIONE DEL MILAN?

“Io sono certo di una cosa: il Milan ha un allenatore bravissimo, molto preparato, molto serio, molto capace e lo dico a ragion veduta visto che Stefano lo conosco veramente bene e l’ho visto lavorare nel corso degli anni ed è, secondo me, una persona di spessore oltre che un tecnico capacissimo. Credo che magari le prospettive iniziali con Giampaolo avessero una piega e poi si sono dovute rivedere e correggere in corso d’opera. Poi con l’arrivo di Pioli hanno valutato probabilmente che certe situazioni andassero gestite in modo differente, si doveva intervenire sul mercato così come stanno facendo. C’è la base per ricostruire qualcosa di serio ed importante”.

QUALI POTREBBERO ESSERE I PERICOLI PER IL MILAN? 

“Tra i pericoli più grandi ci potrebbe essere questo senso di “tranquillità” che si sono ritagliati in campionato, che però potrebbe essere un’arma negativa per i bianconeri. La tranquillità deve essere un’arma in più per l’Udinese, ma potrebbe essere controproducente qualora il Milan dovesse impugnare quest’arma, perché posso giocarsela davvero con grande sfrontatezza anche fuori casa”.

QUALI POTREBBERO ESSERE DUE GIOCATORI DOMANI DA UNA PARTE E DALL’ALTRA?

“Per quanto riguarda l’Udinese potrebbe essere Okaka perché è un’attaccante forte che sta facendo un bel lavoro. È un ragazzo che si sbatte parecchio e che lavora tanto per la squadra, e sotto quest’aspetto è anche efficace. E’ chiaro che in queste partite deve emergere anche il talento posso dire De Paul, sotto quest’aspetto. Dalla parte opposta mi aspetto sicuramente Ibrahimovic perché in Coppa Italia è stato tenuto a riposo. Non saprei però chi altro potrebbe fare una partita di livello”.

 

Redazione Il Milanista

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