Menez
MILANO – A 33 anni dopo aver girato il mondo Jermy Menez è tornato in Italia. L’ex Roma e Milan ora veste la maglia della Reggina, in Serie B. Il francese ha parlato così a “La Gazzetta dello Sport“:
“Mi sono risvegliato dopo aver dormito quasi tre anni, in Turchia e in Messico non sono riuscito ad ambientarmi. Non ci stavo con la testa volevo tornare dalla famiglia. Poi sono andato a Parigi, ma sentivo che volevo confrontarmi con un campionato più competitivo. Nella Serie B italiana c’è molta più tattica, il livello è maggiore”.
“Mi sento più Totti che Inzaghi, a me non basta segnare: conta di più fare un assist o essere utile per la squadra. Pippo da tecnico mi ricorda Lacombe, mio allenatore al Sochaux: è uno che vive per il calcio. Alla fine c’erano problemi con una parte dei tifosi della Roma. Io un bad boy? Che scemata, la gente ha un’immagine di me falsa, sono una persona tranquilla dentro e fuori dal campo. Non dico di essere sempre stato un santo, ma ora sono cresciuto e mi sento diverso. Sono cresciuto in un quartiere difficile di Parigi e in galera sono andati molti amici per furti, droga e altre cose“.
“Io e il Taque Denis, 72 anni in due? Guardate che non conta l’età, ma come si vive e ci si allena. Visto Ibrahimovic? Io mi conosco e se sto bene posso giocare tranquillamente in A, ho ancora voglia di essere protagonista“.
“Berlusconi ha speso tanto per il Monza che è favorito? Sì, ma in campo ci vanno i giocatori e non i milioni”.
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