Conferenza stampa di Giampaolo pre Genoa-Milan: “Ora attenti ai dettagli, alziamo il livello di attenzione”

SU BIGLIA? – Se potrebbe tornare utile domani? Potrebbe.

SULLE CRITICHE DEI TIFOSI – Non discuto le critiche dei tifosi. E’ giusto, la squadra non si esprime come dovrebbe. Dobbiamo responsabilizzarci nella maniera giusta, specie dal punto di vista della lucidità mentale, che ci manca un pò.

SUL MANCATO RITIRO – Il ritiro alle volte ci può stare, altre è superfluo. In generale sono abbastanza contrario ai ritiri.

SEI STUFO DELLE CRITICHE? – Mi avete buttato addosso tutte le palate di materia organica e lo deduco dai messaggi di solidarietà che mi arrivano. Sono abituato a soffrire e penso non sia importante metter su teatrini rispondendo a pugno duro alle accuse. Io alle accuse rispondo con il lavoro e so . che l’unica squadra è quella.

SUI MIGLIORAMENTI CHE MANCANO – Un progresso manca, sono d’accordo. Ma rimarco, è lì, negli ultimi 20 metri, che noi dobbiamo lavorare. Anche i dati mi dicono quello. Bisogna riempire meglio l’area e bucare di più la porta. Ci lavoreremo sopra e continueremo a farlo finché non ci riusciremo.

SU PIATEK – Piatek sta passando un momento no, ma deve stare lì e soffrire. Deve fare affidamento sulle sue qualità. Mi hanno detto che potrei metterlo in panchina, ma secondo voi come posso pensare . di mettere fuori il nostro capocannoniere dell’ultimo campionato. Deve tenere duro.

SULLA MANCANZA DEL GIOCO – Io penso che ci manchino gli ultimi 20 metri, perchè nel resto del campo la squadra propone un’ottima idea di calcio. Ci mancano quegli ultimi metri e le cose andranno meglio.

SUI MOTIVI DELLA CRISI – E’ una situazione che nessuno si aspettava. Adesso c’è e dobbiamo saperci stare, dobbiamo uscirne fuori. Sulle motivazioni, mi sembra naturale e lo ammetto, abbiamo sbagliato qualcosa.

SUL COSA MANCA – Siamo secondi solo al Napoli per possesso palla, siamo primi sull’altezza in cui giochi la palla. Ci mancano i dettagli per mettere in concreto la mole di lavoro che la squadra ogni giorno fa. Manca l’ultimo pezzettino per raccogliere il frutto di questi numeri e, ripeto, sono fiducioso.

SULLE PAROLE DI ROMAGNOLI – Sì, ho sentito che Romagnoli ha detto “fino alla morte per Giampaolo”. Ma loro devono dare la morte per loro stessi e per il Milan. Poi le sconfitte rischiano di minare il percorso, ma bisogna avere la forza di soffrire, tirarsi su le maniche e lavorare. Dobbiamo stare attenti ai dettagli.

SUI MOTIVI DELLA CRISI – Reina ha chiamato a raccolta se stesso e i compagni nel dire che adesso c’è bisogno specie di requisiti come l’unione e l’attenzione. Dobbiamo alzare il livello di attenzione, ogni parola è come se fosse l’ultima. Anche su una rimessa laterale dobbiamo stare attenti.

SULLA SITUAZIONE IN CASA MILAN – Ora è chiaro che è tutto nero. Dopo 4 sconfitte su 6 partite è ovvio che i giudizi siano negativi. Io non sono così, ho fiducia. Chi è abituato come me a stare in un ambiente come questo, a sentire i calciatori, sente qualcosa di completamente diverso rispetto ad altro. So che la squadra ha ampissimi margini di miglioramento, specie dal punto di vista mentale.

SULLA FIORENTINA – “Le spiegazioni della brutta prestazione contro la Fiorentina sono molteplici, c’è poco da discutere, dobbiamo riorganizzarci con la squadra, trovare equilibrio nelle fasi di gioco”.

SULLE PAROLE DI REINA – “Grinta, fame, voglia di rivalsa e senso di appartenenza: le parole di Pepe Reina sono quelle di un leader dello spogliatoio, quando parla non lo fa tanto per ma perché le sente”.

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