San Siro
Quasi vent’anni fa.
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Era il 26 novembre 1989 e la Curva rossonera dimostrava a tutti come si accoglie un ex: con lo stesso amore, anche con un’altra maglia. Episodi diventati costume rossonero, tradizione. È così che gli ex diventano glorie, è così che il passato si trasforma in storia. Una storia da onorare e rispettare sempre.
26 NOVEMBRE 1989: IMMORTALE RESTA UN EROE
Pietro Paolo Virdis aveva indossato la maglia del Milan per cinque anni, dal 1984 al 1989. Da campione d’Europa in carica, è passato al Lecce dopo la Coppa dei Campioni conquistata a Barcellona contro la Steaua. Al suo primo ritorno a San Siro, Milan-Lecce 2-0 del 26 novembre 1989, resta mitico lo striscione della Curva rossonera: “Il tempo che passa distrugge, il mondo che resta dimentica. Immortale resta un eroe: Pietro Paolo!”. Il commento dell’attaccante sardo, che nel post partita si scusava per la sua prestazione non esaltante, era stato il seguente: “Scusatemi tutti, ma l’emozione per quello striscione mi ha letteralmente bloccato”.
13 MARZO 1994: UNO STRISCIONE PER DUE
Il Milan quella domenica puntava a vincere per conquistare virtualmente il terzo Scudettoconsecutivo. Ecco perché non era un Milan-Sampdoria qualsiasi. Non lo era per la classifica (rossoneri primi e blucerchiati secondi), ma anche per il ritorno di due milanisti storici. In Curva Sud uno striscione breve ma sentito: “Ruud e Chicco nei nostri cuori”. Il riferimento era a Ruud Gullit e ad Alberigo Evani che tornavano a San Siro con la maglia della Sampdoria. La partita la vince il Milan, 1-0 con gol di Massaro, ma per i due ex un giusto omaggio da parte dei tifosi.
24 MARZO 2000: CARLO, SAN SIRO NON RINNEGA
Era già stato a San Siro da allenatore avversario due volte, alla guida del Parma. Ed era stato accolto benissimo dai tifosi rossoneri, Carlo Ancelotti. Il Cuore di Tigre era stato ricevuto con tutti gli onori, fra cori e slogan. Carletto era stato sulla panchina juventina anche al Delle Alpi, nello Juventus-Milan 0-2 della doppietta Scudetto di Weah. Ma ci si chiedeva come avrebbe reagito il popolo rossonero, nel momento in cui lo avrebbe rivisto nel proprio stadio da allenatore di una grande rivale, la Juventus. Niente di più e niente di meno: sempre e solo cori e applausi per Ancelotti. Per la cronaca, Milan-Juventus 2-0 con doppietta di Shevchenko.
18 SETTEMBRE 2007: RUI CON GLI OCCHI LUCIDI
“Rui nel cuore, vero uomo, grande campione”, era proprio questo il testo dello striscione extralarge esposto dai tifosi rossoneri al secondo anello, nella notte del 18 settembre 2007. Il Milan campione d’Europa in carica tornava in campo in Champions League, contro il Benfica di Manuel Rui Costa. Dopo lo striscione e i tanti cori a suo favore, al momento della sua uscita dal campo, con i rossoneri sul 2-0 (risultato finale 2-1), ecco la standing ovation di tutto lo stadio per salutare la sostituzione di Rui Costa che veniva rimpiazzato da Nuno Assis. Il portoghese ha ricambiato i saluti di tutti portandosi la mano sul cuore, visibilmente commosso
Fonte: acmilan.com
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