Gazidis, amministratore delegato del Milan
MILANO – In quel tempo il Milan era la squadra più forte del mondo, con il rossonero che colorava l’Europa del calcio facendo incetta di campioni splendenti e di trofei prestigiosi; venne, poi, un periodo di buio, illuminato da una lodevole Supercoppa Italiana e da un altalenante entusiasmo, frutto di campagne acquisti coi botti che, in quanto tali, esplodevano fragorosamente sul nascere, per poi disperdersi definitivamente nell’atmosfera tipica del quinto posto in giù. Non erano loro la luce vera.
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A mettere a posto il tutto, dando un ordine al caos del cosmo rossonero, si è presentato, ad inizio dicembre scorso, Ivan Gazidis, dirigente sudafricano artefice dei successi (economici) dell’Arsenal di Wenger. Uomo di Elliott, la proprietà americana ha posto tutta la sua fiducia, ampiamente dimostrata dalle parole odierne dello stesso AD milanista; il Discorso della Montagna (quella che il club di via Aldo Rossi deve scalare se si vuole tornare ai fasti di un tempo) lo si è avuto questa mattina, inciso tra le pagine de La Gazzetta dello Sport; un manifesto programmatico, a tratti politico, ma come non mai rassicurante per il futuro rossonero.
BASI SOLIDE – Elliott ha salvato il Milan dalla morte certa, rappresentata dal baratro di un fallimento a causa dei conti in disordine e pericolosamente in rosso. Tre i punti fondamentali: 1) Riorganizzazione economica, con la capacità di generare profitti e reinvestirli 2) Aumentare la qualità della squadra, riportandola al top del calcio italiano ed europeo 3) Trovare le giuste soluzioni per lo stadio; che sia San Siro o un nuovo impianto, dovrà essere invidiato nel mondo. “Siamo al Milan per assicuragli un futuro nei vertici mondiali, con un percorso serio, realistico”: basta false promesse.
IDEE CHIARE – Gli addii di Leonardo e di Gattuso avrebbero potuto mettere in crisi chiunque, ma non Gazidis, il quale ha già pronto il nuovo piano. Esso ruoterà, con il benestare del diretto interessato, attorno a Paolo Maldini: “Lui è l’ideale per gestire l’area tecnica, vorrei davvero che Paolo restasse con noi. Non con un ruolo di facciata ma centrale, non gli chiedo di fare tutto da solo, si lavora in gruppo”. Perché Maldini è il Milan, il Milan è (anche) Maldini. Poi si decideranno tecnico e giocatori.
TALENTI DA MILAN – La strategia di mercato è chiara: bisognerà rispettare i paletti imposti dalla UEFA, cercando di alzare il livello della rosa: “Ci sarà il giusto bilanciamento tra giovani di qualità e giocatori che abbiano leadership ed esperienza”. Tradotto: non ci saranno acquisti top, ma si punterà a talenti che possano diventarlo con la maglia del Milan addosso. Perché “vogliamo costruirci il futuro”. Intanto, tutto praticamente già deciso: con Maldini DT ecco chi sarà il nuovo allenatore del Milan! > CLICCA QUI
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