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Zaccheroni: “Con me vincemmo subito, un allenatore non impone”

Alberto Zaccheroni, ex allenatore del Milan

Le parole dell'ex tecnico rossonero, Alberto Zaccheroni, che si è espresso sul suo Milan di ormai parecchi anni fa.

Redazione Il Milanista

MILANO - Alberto Zaccheroni allenatore ed ex calciatore italiano, di ruolo difensore, è conosciuto da tutti con il diminutivo di Zac. E' stato il primo tecnico italiano ad essersi aggiudicato un trofeo internazionale alla guida di una nazionale straniera. Nel 1999 ha vinto il campionato di Serie A come allenatore del Milan. Il suo rapporto con i rossoneri non finì comunque nel migliore dei modi. L'allora presidente, Silvio Berlusconi espresse il proprio dissenso pubblicamente, soprattutto durante la stagione 2000-2001, paragonando Zaccheroni a un tessitore che ha buona tela ma non la sa tessere. Oggi, intervistato da GianlucaDiMarzio.com. Zaccheroni, ha raccontato il suo passato felice al Milan. Queste le sue parole.

SULLA SQUADRA DEL TEMPO E I GRANDI NOMI DEL PASSATO -  "La squadra che trovai nel ‘98 veniva da un decimo e da un undicesimo posto con Sacchi e Capello, non gente qualsiasi. Quel gruppo non aveva problemi di qualità ma di quantità. Normale perché molti erano a fine ciclo. C’erano giocatori di classe come Leonardo, Boban, Donadoni e Weah che avvertivano il logorio delle loro carriere. Lo stesso valeva per Costacurta e Maldini, che non poteva più fare le discese in fascia come a vent’anni.

SUL SUO SISTEMA DI GIOCO E LE PRIME VITTORIE - Il mio sistema nacque per tutelare la qualità di quella squadra. Ridurre gli spazi d’azione e garantire quantità. Io mi presentai con un’idea e la spiegai ai senatori. Maldini, Costacurta e Albertini mi ascoltarono e sei settimane prima di iniziare il campionato, mi dettero piena disponibilità a provare. A patto che dimostrassi di avere ragione. Iniziammo a vincere lo scudetto quel giorno. Un allenatore non può imporre. Deve condividere e vivere lo spogliatoio. Se i tuoi ragazzi non ti seguono, non hai speranze".