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Vlahovic torna a parlare della partita con il Milan. E su Ibra…

Ibra e Vlahovic

Dusan Vlahovic in un'intervista è tornato sulla partita vinta contro il Milan. Ha poi raccontato un simpatico retroscena con Ibra.

Redazione Il Milanista

Dusan Vlahovic, attaccante della Viola, è tornato a parlare della vittoria della sua squadra contro il Milan, in quella che per i rossoneri ha rappresentato la prima sconfitta di questo anno in Serie A. Queste le dichiarazioni rilasciate nell'intervista per il "Telegraf.rs": "La partita contro il Milan è stata da sogno, ma, come in ogni lavoro, quello che è stato è già tutto dimenticato e la cosa più importante è quello che deve arrivare. Cerco di non seguire molto i media, ma in qualche modo loro riescono sempre a raggiungermi. O me li mandano i miei amici o lo vedo sui social. Devo continuare ad allenarmi ancora più duramente e con una voglia e una volontà ancora maggiori e spero di continuare così".

L'attaccante classe 2000 ha speso qualche parola anche sul suo idolo Zlatan Ibrahimovic: Zlatan mi ha detto in serbo ‘Non mollare, vai avanti‘. Ogni partita contro il Milan per me è speciale, perché tutti conoscono le storie su Ibra, che è il mio idolo. Sabato ho segnato i miei primi gol al Milan, ho vinto contro il Milan per la prima volta da quando gioco ed è un grande piacere. Il suo erede? Non mi sento il suo erede e penso che ognuno dovrebbe fare la sua strada. Lui è un grande campione, uno dei migliori attaccanti che abbia mai giocato a calcio ma devo fare ancora molto per avvicinarmi al suo livello. Cerco di avere un mio percorso, di lavorare di più su me stesso, di migliorarmi e di cercare di ottenere i migliori risultati".

Infine il serbo ha raccontato di un episodio, avvenuto al termine della partita, proprio con Ibra: "Abbiamo parlato della scorsa stagione, poi sono andato nello spogliatoio del Milan e abbiamo scambiato due parole, mi ha dato la sua maglia e abbiamo fatto una foto. Me lo ha detto in quel momento in serbo: ‘Non mollare, vai avanti‘ e ha scritto quel messaggio nella nostra lingua sulla maglia, mi ha emozionato. Avevano perso e non volevo andare da lui, so cosa si prova quando si perde, non è piacevole e considerando che conosco tanti calciatori del Milan, non volevo disturbare nessuno".