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Scamacca: “Il talento c’è, nelle altre nazioni danno più spazio ai giovani”

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Dopo la vittoria di ieri sera contro la Turchia ha parlato a Rai Sport il centravanti del Sassuolo Gianluca Scamacca

Redazione Il Milanista

In esclusiva a Rai Sport ieri sera è intervenuto l'attaccante della Nazionale italiana e del Sassuolo Gianluca Scamacca che dopo la vittoria inutile contro la Turchia ha detto: "Penso che oltre al risultato contava fare una prova di carattere, di atteggiamento ed esprimere il miglior gioco possibile. Oggi l'abbiamo fatto".

Su cosa manchi a Scamacca per diventare il centravanti titolare della Nazionale

"Devo migliorare molto, soprattutto nei movimenti in profondità, vengo troppo incontro e devo dare più profondità alla squadra e stare di più in area. Avendo questo fisico devo dominare di più l'area. Fare più movimenti alla Immobile”.

Su Mancini

“E' importante continuare con lui perché comunque lavorare con un grande del calcio è uno stimolo in più. Ha fatto un lavoro eccezionale e penso che si possa ripetere col tempo".

Sul perchè della mancata qualificazione ai Mondiali

"Il talento c'è, l'unica differenza è che nelle altre nazioni viene dato più spazio e più possibilità di sbagliare. Forse hanno un'altra mentalità".

Anche Joao Pedro ha parlato ai microfoni di Rai Sport

"Sono stati giorni difficili dove abbiamo dovuto digerire un risultato che non volevamo. Oggi dobbiamo pensare di ripartire. Ovviamente dobbiamo correggere gli errori e ripartire perchè l'Italia deve iniziare subito la risalita. Farlo due volte di fila è faticoso ma è l'unica cosa che dobbiamo fare. Credo che la cosa ci abbia colpito di più è che è la seconda volta. Chi scenderà in campo e dovrà risalire con la squadra dovrà pensare a questo. La base c'è, ha vinto ma ha sofferto un colpo grande. Dobbiamo pensare a ripartire. A me spiace essere arrivato all'ultimo. Fa parte del gioco. Mi spiace non aver potuto aiutare prima. Continuerò a lavorare come tutti. Non sarà facile. Tutti avranno voglia di far parte di questo progetto di risalita. Queste le parole di Joao Pedro.