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Ruiu: “Milan, niente alibi! Squadra troppo sicura di sè”

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Marco Ruiu è intervenuto sulla partita di ieri sera disputata dagli uomini di Stefano Pioli. Gara conclusa con una sconfitta beffarda.

Redazione Il Milanista

Il Milan è uscito "beffato" dalla partita di ieri sera contro lo Spezia. La formazione meneghina è stata colpita allo scadere di gioco, precisamente al 96'esimo, grazie al solito Gyasi. Partita sottotono degli uomini di Stefano Pioli che al 45esimo sprecano dagli undici metri, il penalty concesso. Dopo solo un minuto però Rafael Leao trova il goal del vantaggio, grazie ad un sonno della difesa bianconera. Dopo il fischio del secondo tempo però la squadra di Thiago Motta riagguanta la gara con il goal di Ardila. Prodezza riuscita allo scadere con Gyasi, dopo un errore grossolano del direttore di gara. Vediamo le parole di Marco Ruiu sulla gara di ieri sera dei rossoneri.

"Epilogo tremendo di una serata stortissima che, speriamo, non lasci troppo il segno. Di certo questi 3 punti persi contro lo Spezia rischiano di pesare nella rincorsa del sogno scudetto, ma non dovrebbero mutare troppo la stagione nell’inseguimento a quello che è il vero grande obiettivo della società rossonera, cioè il raggiungimento di uno dei primi 4 posti. Come avete appena letto, nella mia analisi della partita, ho occupato soltanto mezza riga con il controverso episodio dell’incredibile negazione della regola del vantaggio sul gol segnato da Messias. Non perché l’episodio non sia clamoroso e gravissimo. Anzi. La reazione immediata dell’arbitro, come sottolinea giustamente Pioli, è stata la più grande dimostrazione dell’errore epocale. Ma ho volutamente dato poco risalto al caso arbitrale perché il Milan, se vuole compiere davvero l’ultimo passo sul percorso per il raggiungimento dello status di grande squadra, non deve trovare alcun alibi per una sconfitta come questa. L’alibi non può essere le assenze, perché questa squadra sarebbe dovuta bastare e avanzare per battere la quintultima in classifica. L’alibi non può essere la stanchezza per le troppe partite. E l’alibi non può essere neanche l’”effetto Serra".