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Rami: “Il Milan mi è stata bellissima, nonostante Inzaghi”

Serie B - Saltata la trattativa tra la Reggina e Rami

Ecco le parole dell'ex difensore del Milan Adli Rami, ora in forza al Troyes, in merito alla sua carriera e alla fama di bad boy e di playboy

Redazione Il Milanista

Un girovago con una vita condotta agli eccessi. Si può riassumere così la vita di Adil Rami. L'ex rossonero, che negli ultimi 12 mesi, ha cambiato quattro squadre in altrettanti paesi. E ora, dopo essere tornato in Francia al Troyes, con i quali ha collezionato 7 presenze mettendo a referto 2 gol, un ritorno in patria dopo che si era imposto con il Lille di Garcia e Hazard, conquistando un double in Francia nel 2011. Ma anche fuori dal campo non si è fatto mancare nulla conquistando il sogno di uomini Pamela Anderson, per abbandonarla. E sulla storia con la bagnina più famosa del mondo è intervenuto, tempo fa, il viola Kokorin: "Naturalmente tutti quanti eravamo molto curiosi riguardo la loro relazione, specialmente quando si parlava di come andavano le cose a letto. E Rami ci ha detto che Pamela Anderson è stata la migliore donna della sua vita, che loro due lo facevano 12 volte a notte".

Sulla fame di playboy: "All’inizio della mia carriera volevo conquistare ragazze ogni settimana, giocavo con questa mia immagine da playboy. L’età e la maturità mi hanno poi fatto dire basta. Il mio è stato uno degli errori che i giovani non dovrebbero mai commettere, ma è molto difficile resistere in un mondo pieno di tentazioni. Quando arrivi ed hai la fama di essere un calciatore che guadagna, ti ritrovi con una dozzina di ragazze al tuo tavolo. Mi adoravano per i miei affetti ed il mio accento inglese. Mi volevano a tutte le feste alla moda, potevo andare avanti fino alle sei del mattino con ragazze che litigavano per me ".

Sulle maglie di Ronaldo e Messi:  "Con tutte le maglie che mi hanno regalato Messi e Cristiano Ronaldo, avrei potuto già comprare una villa a Los Angeles. La prima volta che ho affrontato Cristiano ha accettato senza problemi di darmela. La seconda volta gliel'ho chiesta di nuovo e lui me l'ha data ancora senza problemi e si è preso la mia. La terza volta gliel'ho chiesta durante la partita, Cristiano Ronaldo ha riso e mi ha chiesto quante ne avevo già. Comunque alla fine ha accettato di darmela. A fine gara era molto arrabbiato, ma mi ha comunque chiamato per darmi la maglia, un bellissimo gesto da parte sua".

Sull'esperienza al Milan, dopo il Valencia:  "Stare al Milan a me è piaciuto moltissimo, ma ho avuto problemi con Pippo Inzaghi. Non voglio parlare male di lui, ma mi ha fatto delle critiche che non mi sono piaciute".

Sul suo carattere che lo ha reso più forte: "Di solito chi gioca a calcio è atletico, ha un bel fisico, ha tanti soldi ed è giovane. In vacanza si incontrano tante donne facili, con accanto ragazzi con le tasche piene di droga. Se non fossi stato mentalmente abbastanza forte, adesso sarei morto. Non mi sono mai drogato, ma in certe feste negli Stati Uniti c'era gente che ne prendeva con cucchiaini d’oro. Se mi fossi comportato meglio avrei fatto una carriera migliore . Sono uscito troppo e con troppe donne e non ho fatto attenzione ai chili di troppo, dormivo poco, magari solo per giocare alla Playstation. Sono andato su troppo presto, al Valencia sfidavo Ronaldo e Messi, ma il mio problema era che mangiavo troppo. Me ne sono reso conto tardi".

Sul mancato approdo alla Reggina: "Mi avrebbero messo in riga una volta firmato, quindi ho chiesto tempo. Poi mi ha chiamato il Boavista, la situazione era più tranquilla e ho detto 'ok, andiamo'".