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Nocerino: “Fossi stato Hakan avrei firmato subito: serve riconoscenza nel calcio”

L'ex Milan Antonio Nocerino mentre festeggia un gol

Ecco le parole dell'ex centrocampista rossonero Nocerino sulla trattativa di rinnovo tra il Milan e Hakan Calhanoglu

Redazione Il Milanista

Il passaggio di Rodrigo De Paul all'Atletico Madrid, per 35 milioni di euro, riguarda molto da vicino anche il Milan e Hakan Calhanoglu. Il club rossonero e il numero 10 turco infatti sono alle prese con un difficile rinnovo di contratto (e la fumata bianca ancora non si vede). Maldini e Massara, qualora il rinnovo tra le parti non dovesse arrivare, avevano individuato proprio nel centrocampista friulano la prima alternativa. Mentre Hakan Calhanoglu era la prima scelta dell'Atletico Madrid qualora non fosse arrivato a dama con il De Paul. Il turco, che aveva anche ricevuto un'offerta ricchissima da parte di un club qatariota (32 milioni complessivi), non era però convinto dal progetto dei due club tanto che aveva riaperto il dialogo con il club di via Aldo Rossi. Il Milan dal canto suo non vuole spingersi ai 4 milioni a stagione, mentre il suo entourage ne chiede 5 per restare. E difficilmente Stipic, agente del turco, abbasserà nuovamente le sue richieste. Quasi uno stallo alla messicana. Il turco.

 Hakan Calhanoglu

Nocerino su  Calhanoglu

Nella giornata di oggi, ai microfoni del canale Twitch ‘OCW Sport’ è intervenuto l'ex centrocampista del Milan Antonio Nocerino. L'ex rossonero ha commentato così la situazione di Calhanoglu:  “Non entro nel merito del rinnovo o non rinnovo dato che ognuno della propria vita fa quello che vuole. Cosa avrei fatto io? Dico che se il Milan mi prendesse da un campionato estero, e giocassi così così per due anni e poi giocassi una buona stagione non chiederei la luna. Questo è il pensiero di Antonio Nocerino. Io avrei firmato immediatamente. Ci vuole riconoscenza nel calcio perché quando le cose vanno bene siamo tutti alti, biondi con gli occhi azzurri, ma quando le cose non vanno bene è diverso. Quando giocavo io in Italia c’era gente nello spogliatoio mi hanno inculcato che le chiacchiere servono a poco”.