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MOVIOLA | Çakır 4, disastroso: l’analisi degli episodi controversi

Cüneyt Çakır

La moviola del match disputato ieri fra Milan e Atletico Madrid. Tante polemiche per l'arbitraggio di Çakır.

Redazione Il Milanista

In ambito europeo Cuneyt Cakir è riconosciuto come un arbitro di sicura esperienza e dal curriculum importante, come dimostrano anche le designazioni per la finale del Mondiale per club del 2012 o quella di Champions League del 2015. Non è andata così ieri- Nel post partita su Mediaset di Milan-Atletico ha parlato l’ex arbitro Graziano Cesari, che non le ha mandate a dire sull’arbitro Cakir. Il direttore di gara ha infatti condizionato in maniera evidente la partita, espellendo Kessie dopo mezz’ora e assegnando un rigore agli ospiti a dir poco dubbio.

PRIMO CHECK DEL VAR - Check del Var su un tocco di mano in area di Tomori dopo un retropassaggio di Kessie: niente rigore.

SUL SECONDO GIALLO A KESSIE - Sottolinea Cesari, “Il secondo giallo di Kessie non c’era assolutamente, è un fallo normalissimo a metà campo. Tanta pignoleria da parte del direttore di gara. Ha rischiato di più Rebic mettendogli le mani addosso. Una decisione scellerata che ha cambiato radicalmente le sorti della partita”.

L'INVOLATA DI LEAO - Cesari qui è inflessibile: "Al minuto 37 Leao si invola verso l’area avversaria, si gira in rovesciata e colpisce la traversa. L’assistente segnala il fuorigioco, commettendo un errore madornale. Aldilà delle valutazioni disciplinari, ci sono valutazioni tecniche completamente sbagliate da parte della terna arbitrale. Non riesco a capire cosa sia successo a Cakir, arbitro esperto che ha diretto anche gli Europei”. 

 Il gol del Milan contro l'Atletico Madrid.

NIENTE AMMONIZIONE A SUAREZ - Ammonizione risparmiata a Suarez al 70’, quando entra in ritardo sulle mani di Maignan.

SUL RIGORE NEI MINUTI DI RECUPERO - Dalle immagini sia di Sky che di Mediaset si evince chiaramente che il primo tocco con la mano è di Lemar, che fa carambolare con molta furbizia la palla sul braccio di Kalulu che si trovava a due centimetri di distanza dall’avversario. Un’azione che Cakir doveva rivedere al monitor.

 Cüneyt Çakır