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Il mercato del Milan si è concluso con 0 colpi per la prima squadra: voto?

Maldini e Massara

Nella giornata di ieri si è conclusa la sessione invernale di calciomercato. Tiriamo le somme per quanto riguarda il Milan

Redazione Il Milanista

A quasi 24 ore dalla chiusura della sessione invernale di calciomercato facciamo un piccolo riassunto dando delle considerazioni in merito a quanto fatto dal Milan e dalla dirigenza rossonera. Iniziamo con il dire che il Milan ha una condizione di classifica che pare essere un'arma a doppio taglio.

Vi spieghiamo il perchè

Da un lato il secondo posto in classifica condiviso con il Napoli e i 7 punti di vantaggio sulla quinta in graduatoria, (al momento la Juventus), sembrano una situazione nella quale è quasi impossibile perdere il pass per la prossima Champions League. Dall'altra parte la voglia di continuare ad inseguire quel sogno chiamato Scudetto. L'Inter sembra si la squadra più forte, ma con una vittoria nel derby in programma sabato tutto sarebbe possibile.

Paolo Maldini aveva le mani legate?

Tornando a parlare di mercato il dubbio che viene è uno. Il direttore sportivo Paolo Maldini aveva le mani legate? Senza particolari uscite non aveva la liquidità necessaria per fare delle entrate? Il modo in cui viene governato il Milan negli ultimi anni è ottimo. Si è puntato su un abbassamento cospicuo del monte ingaggi e dell'età media dei calciatori per puntare sulla gioventù. Il futuro è florido, ma attenzione, il Milan e i tifosi meritano quegli investimenti a cui Galliani e Berlusconi li hanno sempre abituati. Passi questa sessione di mercato, ma da giugno in poi la dirigenza rossonera dovrà far sognare i propri supporters con qualche colpo ad effetto. E non soltanto andando ad aggiudicarsi il Marko Lazetic di turno per intenderci.

Il dirigente Giorgio Perinetti ha voluto dire la sua sul mercato del Milan

"Il Milan non ha trovato un difensore all’altezza. Ha preferito rimanere così. Il Milan ha tentato alcune soluzioni, prendere per prendere però non ha senso". Queste le parole del noto dirigente Giorgio Perinetti.