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Milan, Passerini: “Le possibilità di Scudetto passano dall’infermeria”

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Carlos Passerini ha rilasciato un'intervista in cui analizzato la prima metà di stagione del Milan. Ecco le sue parole.

Redazione Il Milanista

Carlos Passerini, giornalista per il "Corriere della Sera", ha rilasciato un'intervista esclusiva ai microfoni di "MilanNews.it", trattando diversi temi della stagione in corso del Milan.

Su Empoli-Milan: "Ci sono segnali di ripresa evidenti, ma metto davanti a tutto il risultato: al Milan serviva vincere, contava la vittoria; era fondamentale mettere un punto alla fase nera di novembre e dicembre. Questa vittoria, psicologicamente e per la classifica, cambia moltissimo. In più ho visto un Milan capace di vincere su un campo difficile, contro una squadra che gioca bene e a testa libera; il risultato dice che i rossoneri hanno completato la loro missione".

Su Kessiè trequartista:

"A me è piaciuto molto. A Kessiè era già capitato di muoversi in quella posizione, soprattutto a gara in corso, dove può sfruttare la sua fisicità. Al Milan è un po' mancato questo: Kessiè ha l'abilità di far valere la sua fisicità più vicino alla porta, disturbando anche il play avversario e rubando diversi palloni. Credo che Pioli potrebbe cristallizzarlo come vice Diaz; il 10 è un giocatore che si deve ritrovare, ma ha dei limiti fisici innegabili e in certi tipi di partite, per esempio in Champions, uno come Kessiè, che porta tutti i suoi chili e il suo agonismo davanti, non è male per niente. Ed è anche un modo per trovare posto ai tre centrocampisti top della rosa. Pioli non ha i paraocchi, fa della sperimentazione, in un modulo fisso come il 4-2-3-1, il suo punto di forza".

Sul girone d'andata del Milan: "Do un 7,5. È un voto comunque alto perché il Milan è secondo in classifica e sta tenendo testa all'Inter, che sin dall'estate era la candidata allo Scudetto, ma non ho dato né 10 né 9, neanche 8 perché la flessione dell'ultimo mese ha guastato un po'. Il Milan ha tanto margine di miglioramento per fare nel girone di ritorno ciò che gli è mancato negli ultimi due mesi, cioè il piazzare l'accelerata e provare a puntare allo Scudetto".

Sulla differenza tra l'Inter e il Milan: "C'è una differenza di esperienza e di profondità della rosa. Il Milan quest'anno ha una rosa numericamente ricca rispetto all'anno scorso, ma il numero impressionante di infortuni ha fatto sì che Pioli schierasse solo gli 11 giocatori a disposizione; l'Inter, invece, non ha avuto questi problemi e quando toglie uno forte, ne mette uno forte. Il Milan ha giocato gli ultimi due mesi sempre con 3-4-5 titolari fuori: nel lungo periodo era evidente che non fosse sostenibile e che si dovesse pagare qualcosa. A gennaio torneranno tutti e se il Milan trovasse almeno un rinforzo sul mercato si potrà riprendere quella caccia allo Scudetto: l'Inter è favorita, ma il Milan ci può e ci deve provare.E' sicuro che dall'infermeria passino le possibilità Scudetto dei rossoneri".

Sulla Coppa d'Africa: "La Coppa d'Africa peserà per tutte le squadre che vi manderanno i propri tesserati. Per il Milan, sia Kessiè che Bennacer hanno possibilità di andare fino in fondo e rischiano di saltare 40-45 giorni, considerando anche la quarantena da fare alla fine: è una mazzata, tenendo presente che, invece, Inzaghi non ne perderà neanche uno. Per questo motivo, forse, un centrocampista in più avrebbe fatto comodo. Bakayoko sta disputando una stagione molto al di sotto delle aspettative; doveva essere il candidato per coprire il buco in questo mese, ma sono un po' preoccupato. Krunic è una soluzione, ma Bakayoko dal punto di vista teorico è perfetto per quel ruolo; è un giocatore che ha sempre avuto tanto talento, ma non è mai riuscito ad esprimerlo. Il Milan, comunque, non può permettersi molto esperimenti. Alla fine affidarsi al 'soldatino Krunic', che non si inventa nulla, significa portare sempre a casa la prestazione".

Sul sostituto di Kjaer:

"In cima alla lista c'è Botman del Lille: piace molto e costa molto. Il Milan cercherà di prenderlo in prestito.Il Lille non ne è ancora convinto, ma ormai il 70% delle operazioni prevedono questa formula e non mi sorprenderei che anche in questo caso si ripeta una situazione simile a quella di Tomori. Può essere conveniente anche ad entrambe le società. Il Milan ha speso oltre 70 milioni nell'ultima estate e ha intrapreso un progetto di sostenibilità finanziaria; è giusto, quindi, prestare attenzione alle spese che si fanno, soprattutto a gennaio. Condivido la strategia del Milan: non sarà un mercato rivoluzionario. C'è Botman in cima alla lista, piace Milenkovic, anche Sarr del Chelsea, ma bisogna capire se siano i giocatori giusti. Il Milan cercherà di fare operazioni intelligenti e spesso sono situazioni che si aprono all'ultimo o da un momento all'altro. Di sicuro non sarà un mercato di eccessi, ma il Milan farà valutazioni molto equilibrate; i rossoneri non spenderanno tanto per spendere, ma un difensore arriverà".

Sulmercato: "A me piacerebbe che arrivasse anche un attaccante. Il Milan ha due attaccanti 'anziani' e sarebbe servito un giovane, perché Pellegri si infortuna troppo spesso. A Pioli farebbe comodo un terzo attaccante, ma l'orientamento della dirigenza rossonera è quello di andare sul difensore; sta di fatto che, in caso di opportunità, ci si farà trovare pronti per coglierle".

Sul rinnovo di Kessiè: "L'aspetto tecnico e del campo non c'entra. La situazione è molto semplice: è una scelta personale di Kessiè che non è convinto di restare al Milan; l'ivoriano crede di valere 8 milioni all'anno, mentre la dirigenza rossonera in questo momento non ritiene di poter spendere quella cifra. Kessiè quest'anno ha fatto poche partite come quella di Empoli e io sono convinto che un po' della concentrazione vada sul suo futuro; ed è una cosa normale".