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Milan, Calderon: “Nel 2007 Galliani colse subito l’occasione con Ronaldo”

Ronaldo

L'ex presidente del Real Madrid Ramon Calderon ha rilasciato un'intervista in cui ha parlato anche della cessione di Ronaldo al Milan.

Redazione Il Milanista

Ramon Calderon, presidente del Real Madrid tra il 2006 e il 2009, ha rilasciato un'intervista in esclusiva per "TuttoMercatoWeb.com", in cui, tra le altre cose, ha parlato del trasferimento di Ronaldo il "fenomeno" al Milan nel 2007. Ecco alcuni passaggi dell'intervista.

Sulla cessione di Ronaldo"Fu un peccato dover vendere Ronaldo, ma i nostri tecnici consigliarono di farlo a dicembre e Adriano Galliani, che aveva già provato a ingaggiarlo nel giugno dello stesso anno, colse subito l'occasione. L’operazione Cannavaro-Emerson è stata più facile perché è avvenuta nella stagione in cui la Juve è stata sanzionata con la retrocessione: né il club bianconero poteva permettersi più quegli ingaggi né giocatori del loro livello erano disposti ad accettare di andare in Serie B".

Su Ancelotti"Ancelotti è un grande allenatore. Conosce molto bene la filosofia del nostro club e, oltre a essere un maestro di calcio, sa gestire giocatori di alto livello. A Madrid non hanno trionfato allenatori eccessivamente autoritari, bensì coloro che, pur richiedendo molto nel lavoro quotidiano, non hanno imposto i propri criteri al di sopra della ragione e del buon senso. Inoltre Carlo è un tecnico che non cerca eccessivo protagonismo e questo è molto importante in un grande club. Sa resistere bene alle pressioni, valore aggiunto quando sei al comando di una squadra come il Real Madrid, in cui vincere è un obbligo e i cui tifosi sono molto esigenti".

Sul campionato italiano"La Serie A è sempre stata un campionato molto competitivo, con club che sono un punto di riferimento nel calcio mondiale e con tifoserie davvero appassionate. In questa stagione sembra che Milan e Inter siano le migliori candidate allo Scudetto, anche se il Napoli non è da escludere. La Juve non è al meglio, ma è sempre una squadra da tenere in considerazione. Senza dubbio la partenza di Cristiano non l'ha favorita. CR7 è un giocatore che dà moltissimo alla compagine per cui gioca, non solo per i gol che segna, ma anche per il suo spirito competitivo che contagia i compagni".

Sulla Superlega"La Superlega è stata un grave errore, sia per il momento in cui è stata annunciata, con molti club che soffrono i gravi effetti della pandemia e lottano per sopravvivere, sia per il modo in cui è stata resa nota. Ecco perché è durata 48 ore. Un progetto che dovrebbe essere il più importante della storia del calcio mondiale non può vedere la luce, a mezzanotte, con una semplice dichiarazione sulle pagine web dei club fondatori e senza alcun dettaglio o spiegazione. Si è dimostrato che non era maturo e si basava sull'improvvisazione, con l'unico obiettivo che i club coinvolti ricevessero immediatamente una somma di denaro molto importante, garantendo a vita la partecipazione alle coppe europee senza alcun merito. Nel calcio, come nella vita, né può né deve essere ottenuto un premio che non sia figlio del merito e del lavoro svolto per ottenerlo. Se, inoltre, anche terze parti ne risultano danneggiate, il rifiuto deve essere totale. Dal mio punto di vista, il progetto Superlega ha rappresentato un atto di disprezzo per il resto delle squadre e per il mondo del calcio in generale".