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Papin: “Sanches perfetto per il Milan. Theo? uno dei più forti…”

Jean-Pierre Papin
 Una lunga chiacchierata a Sky Sport con Jean Pierre Papin, ex attaccante di Marsiglia e Milan, Pallone d'Oro nel 1991 e ora allenatore:

Redazione Il Milanista

 Una lunga chiacchierata a Sky Sport con Jean Pierre Papin, ex attaccante di Marsiglia e Milan, Pallone d'Oro nel 1991 e ora allenatore: "Renato Sanches perfetto per il Milan ma anche Faivre del Lione".

Una Coppa dei Campioni vinta con il Marsiglia, Pallone d'Oro nel 1991, due anni al Milan e tanti ricordi dell'Italia. Jean Pierre Papin è oggi un allenatore ma soprattutto è un gran conoscitore di calcio e ancora molto legato ai colori rossoneri. Nell'intervista a Sky Sport, l'ex attaccante francese parla di Ligue 1 e di Serie A e anche di qualche consiglio di mercato per il Milan: "Renato Sanches? Secondo me può giocare in tutte le squadre del mondo. E’ un tipo di giocatore che sa adattarsi, deve migliorare nell'andare da area ad area, al Milan ci sono diversi giocatori che giocano in questo modo e lui sarebbe perfetto".

Altro giocatore che Papin consiglierebbe al Milan: "Il miglior giovane che ho visto quest’anno è Faivre (trequartista del Lione). Secondo me è un giocatore che al Milan andrebbe benissimo". Papin ha avuto come compagno di squadra al Milan, Paolo Maldini che, da dirigente, ha orchestrato la rinascita rossonera: "Paolo è il Milan, ha cominciato al Milan e finirà al Milan. Paolo conosce il calcio, conosce il Milan. Sa quello di cui il Milan ha bisogno". Insomma, Papin è sempre legato alla sua ex squadra: "Sì lo sono molto. Ci telefoniamo molto spesso con Marco Simone perché lui allena vicino a dove alleno io e ci parliamo spesso". Tra i giocatori francesi che hanno impressionato di più al Milan ci sono  Hernandez e Maignan: "Maignan ha preso forza e credo che il titolo possa dargli ancora qualcosa in più - dice - Conoscevo meglio il fratello di Theo (Lucas), lui mi ha molto sorpreso. E’ arrivato in punta di piedi e oggi è uno dei più forti che il Milan ha in rosa".

Nel PSG non è facile gestire l'ego dei giocatori

Chiuso il capitolo Milan, si torna a parlare di Ligue 1: "Quest’anno ho visto un campionato molto più combattuto dell'anno scorso. Il PSG è stato campione, ma quest’anno hanno avuto più difficoltà e già questo è stato un buon segno . Verratti ha detto che a Parigi hanno dimenticato che si deve soffrire per vincere le partite, è una bella rispsota". PSG che ha dovuto gestire i tanti campioni a disposizione a partire da un dualismo per nulla semplice come quello tra Donnarumma e Navas. "Io avrei preso un portiere numero uno e un numero due, quando hai portieri di questo livello è difficile scegliere . E poi non è stato spiegata bene questa situazione.

Una volta Navas e una volta Donnarumma, adesso hanno scelto Donnarumma ma avrebbero dovuto farlo prima". Dunque per i parigini un problema soprattutto di gestione: "Non posso dirlo perché quando si è coach e soprattutto in squadre così è difficile gestire l’ego dei giocatori. Non è un problema di Pochettino, lui gestisce la squadra sul campo. Il problema viene da sopra". Ovvero dalla dirigenza."Io credo che qualche giocatore quando non gioca non parla con l’allenatore ma parla direttamente con i dirigenti e questo secondo me non va bene".