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Udogie: “Sono cresciuto guardando il Milan. Gol di mano? Era regolare”

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L’esterno bianconero ha rilasciato un’intervista sulla sua carriera, ricordando quando da piccolo tifava il Milan.

Redazione Il Milanista

L'esterno dell'Udinese Udogie ha rilasciato un’intervista ai microfoni di The Italian Football Podcast. Il giocatore ha parlato del Milan, della sua infanzia, ma anche del suo presente. Ecco le sue dichiarazioni:

Da piccolo tifava Milan: "Sono cresciuto guardando il Milan, ero davvero un grande tifoso. Ronaldinho era il mio giocatore preferito, ho iniziato a seguire i rossoneri per lui, per le sue skills, per come giocava... Faceva sembrare tutto così facile, amavo guardarlo giocare, mi ha fatto innamorare del calcio".

Sul gol segnato a San Siro quest’anno proprio contro i rossoneri: "Una grande sensazione segnare contro il Milan quest'anno, in uno stadio così grande e con una storia immensa come San Siro. È stato molto bello. Era irregolare? No, non l'ho presa di mano".

Sul presente all’Udinese: "Sono all'Udinese e voglio dare il massimo per questo club. Cosa farò in futuro non lo so. Il mio sogno è giocare la Champions League. L'interesse di tante big? Fa piacere, significa che sto facendo bene. Ora però sono focalizzato solamente sull'Udinese."

Su Molina: "Molina? È uno dei migliori esterni destri in circolazione. Ha numeri da impazzire. È molto bravo nell'attaccare ed in fase di finalizzazione. Sa crossare molto bene, credo che ne farà di strada. "

Sul miglior terzino sinistro del mondo: "Chi è il miglior terzino sinistro al mondo? Uno tra Mendy del Real Madrid e Theo Hernandez del Milan. Un altro terzino che mi piace molto e al quale mi ispiro è Marcelo."

Sulla voglia di raggiungere la Nazionale: "Sono nato in Italia quindi mi sento più italiano. Ho giocato in tutte le selezioni giovanili italiane e voglio raggiungere la Nazionale maggiore. La Serie A deve dare più opportunità ai giovani. I club devo permettere ai ragazzi di esprimere la loro qualità. Siamo uno dei campionati in cui vengono date meno chance ai giovani. C'è bisogno di un cambiamento."