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Rummenigge: “Milan tornato al vertice in Italia. Può passare il girone di CL”

Salisburgo-Milan
Karl-Heinz Rummenigge ha commentato la vittoria dello scudetto del Milan e la possibilità di passare il girone di Champions.

Redazione Il Milanista

Karl-Heinz Rummenigge è stato intervistato dal Corriere dello Sport e ha commentato la vittoria dello scudetto del Milan: "La scorsa stagione i nerazzurri hanno attraversato un periodo, tra febbraio e marzo, in cui ha pareggiato tanto. Sarebbero bastate una o due vittorie in più per cambiare volto alla classifica e allo sprint finale. Il Milan ha conquistato il titolo un po’ a sorpresa, ma dopo trentotto giornate non vinci per caso: il tricolore se lo è meritato e Pioli è stato bravissimo”.

Se sarà ancora un testa a testa fra Milan e nerazzurri: “Prima di tutto mi fa piacere che nerazzurri e Milan siano tornate in cima al calcio italiano: per anni, quando i bianconeri dominavano, il campionato era meno interessante. Mi aspetto una Serie A imprevedibile nella quale oltre alle milanesi, anche la Juve, il Napoli e la Roma di Mourinho potranno dire la loro. La sconfitta di Udine non ridimensiona i giallorossi, idem il pareggio dei bianconeri a Firenze. Io spero che vincano i nerazzurri, ma non sarà facile".

Sul Derby perso dai nerazzurri: "Purtroppo ho visto. La reazione però poi c’è stata e, se il Milan non avesse avuto Maignan, sarebbe finita 3-3".

Sugli obiettivi di Napoli e Milan in Champions League: "Quello di passare il turno, un traguardo alla portata per entrambe. Il Milan ha un buon girone e una formazione che è stata rinforzata rispetto allo scorso anno. I partenopei hanno perso un elemento del valore di Koulibaly, oltre a Insigne, Mertens e Fabian, ma mi sembra che i nuovi si siano integrati bene".

Se la Serie A tornerà quella di una volta: "Difficile perché adesso la Serie A, ma anche la Bundesliga, devono fare i conti con una Premier League che ha ricavi pazzeschi e che ha acquistato giocatori per oltre due miliardi. I club inglesi incassano molto di più dai diritti tv e hanno proprietà, come per esempio il City e il Chelsea, che spendono. Il gap tra noi e loro rischia di diventare sempre più marcato".