IlMilanista.it
I migliori video scelti dal nostro canale

news milan

Mauro: “Per il finale al Milan servirebbe il carattere di Ibrahimovic”

Mauro: “Per il finale al Milan servirebbe il carattere di Ibrahimovic” - immagine 1

Massimo Mauro ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport sulla Serie A. Ecco le sue parole sul Milan.

Redazione Il Milanista

È incredibile quanto sta succedendo in queste giornate di campionato tra le prime squadre della classifica. Nessun club sembra davvero voler vincere lo scudetto, lasciando agli avversari occasioni d’oro per farsi raggiungere. Lo sa bene il Milan, che ha sprecato ben due occasioni per poter allungare sui cugini. I nerazzurri a loro volta non riescono a vincere, nonostante abbiano ancora una partita in meno da giocare. Chi questa sera potrebbe sfruttare l’opportunità di agganciare il Milan alla vetta sono i partenopei, che affronteranno i biancocelesti all’Olimpico. Sembrano essere tornati in corsa anche i bianconeri, che aspettano altri passi falsi degli avversari con i loro 50 punti.

Della squadra di mister Pioli ha parlato Massimo Mauro. Il dirigente sportivo ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato delle prime squadre al comando e del Milan: “I nerazzurrinon potevano continuare con l’andatura del girone d’andata. Ma l’Inter è stata anche sfortunata, non mi sembra una squadra in crisi. Ha creato sei-sette occasioni, ha concesso due tiri al Genoa. Certo, si è inceppato l’attacco... Al Milan è mancata un po’ di personalità. Se la Juve è tornata a far soffrire i rossoneri dopo aver preso il pari non sono riusciti a farne un altro. Per il finale servirebbe una spinta nel carattere, dagli uomini più esperti, Ibrahimovic in testa”.

Sul possibile rientro dei bianconeri nella lotta per lo scudetto: “Se continuano ad aspettarla, questa Juve arriva. Piano piano rosicchiano. E lo fanno con nove infortunati: a Empoli Allegri ha fatto un miracolo, con i pochi che aveva a disposizione. Ho visto capacità di soffrire e bellezza nei voli in contropiede, ma anche nell’azione geometricamente perfetta del primo gol, disegnata, rifinita e conclusa alla grande”.