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Flamini: “Il Milan è la squadra da battere. Giroud sfianca le difese”

Olivier Giroud

L’ex giocatore rossonero ha rilasciato un’intervista sul periodo d’oro del Milan e sui vari giocatori presenti in rosa.

Redazione Il Milanista

Mathieu Flamini ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, nella quale ha parlato del Milan, sua vecchia squadra. Ecco le sue dichiarazioni:

Sul Milan"Meglio stare in testa, ma ora bisogna finire al meglio. È la squadra da battere, può vincere lo scudetto con una rosa di qualità, un allenatore in gamba, una società ben strutturata. C’è una visione comune e condivisa da tutti ma adesso ogni partita deve valere la vita. Il mio era un Milan meno giovane, con più esperienza e già con una mentalità vincente. Questo Milan ha in comune lo spirito di squadra. C’è molta complicità e armonia, primordiali per lo scudetto”.

Su Ibrahimovic: “Ibra? L’esperienza è fondamentale. Il Milan è allo sprint finale e c’è bisogno di far valere la testa oltre le gambe. Ibrahimovic fa la differenza in campo, ma anche in spogliatoio, in allenamento, in palestra. Lui e Giroud hanno vinto tanto e possono inculcare alla squadra lo spirito giusto. Ormai non basta più il 100%. Serve il 150%".

Sui giocatori francesi del Milan"Sono fiero di vedere tanti connazionali. Olivier è un amico dai tempi dell’Arsenal. Non mi ha sorpreso: è una persona generosa, un giocatore irreprensibile, un attaccante vincente e un gran lavoratore. Se non fa gol, sfianca le difese. Maignan ha molta fiducia in sé, indispensabile per imporsi da leader e gestire la pressione. Mai avuto dubbi su Theo, ma al Milan ha dimostrato di poter giocare al top con continuità. Mi fa piacere che un gran club come il Milan punti sui giovani come Kalulu, facendoli crescere e giocare, senza per forza cercare campioni già affermati. Da tifoso mi dà fiducia per il futuro".

Su Sandro Tonali: "Se mi riconosco in lui? Mai piaciuti i paragoni, neanche da giocatore. Tonali mi piace, è giovane, con grandi qualità, ha la testa sulle spalle, e gioca pure con il cuore: se il Milan attacca lui già pensa a come recuperare la palla. Indispensabile per l’equilibrio e per vincere".