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I 6 pilastri di un Milan quasi infallibile: così si può sognare lo scudetto

Il Milan esulta sotto il suo spicchio di curva.

Ancora una vittoria in campionato per il Milan di Stefano Pioli che supera per 3 reti a 2 l'Atalanta di Giampiero Gasperini.

Redazione Il Milanista

Il Diavolo c'è ed è più che feroce che mai. Al Gewiss Stadium finisce 3-2 per i rossoneri con reti di Calabria (dopo 28 secondi, il gol più rapido di questo campionato), Tonali e Leao. Per l’Atalanta rigore di Zapata e rete di Pasalic nei minuti finali. Una vittoria vitale per la classifica del Diavolo, che si rimette due gradini sopra l’Inter e resta nella scia (-2) del Napoli capolista.

L'esultanza al gol di Calabria

A DUE ANNI DAL 5-0 CON I 6 PILASTRI - Solo 2 anni fa in questo stesso stadio in cui ieri si dominato, il Milan perdeva 5-0 ed usciva con le ossa rotte da una sfida che segnò il punto più basso di una parabola discendente iniziata molti anni prima. Ma quali sono, due anni dopo, le chiavi del successo di questo Milan targato Stefano Pioli? Come non sottolineare le parate di Maignan, le scorribande degli esterni, il muro di Kjaer e Tomori, la diga Kessie e Tonali, la fantasia della trequarti e l'intelligenza di Rebic. 6 pilastri di un Milan infallibile. O quasi.

I 6 pilastri di un Milan quasi infallibile: così si può sognare lo scudetto- immagine 3

LE DIFFICOLTA' DI CHAMPIONS LEAGUE E LA LOTTA PER LO SCUDETTO - Quasi perchè se è vero che 6 pilastri rendono una struttura particolarmente forte e dura a cedere, è vero anche che le sfide di ChampionsLeague, prima contro il Liverpool e poi contro l'Atletico Madrid, hanno mostrato come ai rossoneri manca effettivamente ancora qualcosa per accedere ad altissimi livelli. Ma se l'Europa è ancora un miraggio, in Italia grandi cose possono sognarsi già da subito. Paolo Maldini, direttore dell'area tecnica rossonera, si è così espresso a DAZN a tal proposito: "Scudetto? L'idea nostra è quella di migliorare: sappiamo la differenza tra il piazzarsi bene e vincere. Al Milan la conosciamo bene: è una differenza sottile, ma è questo lo step difficile da fare".