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Gazzetta dello Sport, prima pagina: “Forza Azzurri da Trieste in giù”

Locatelli e Pessina

Gazzetta dello Sport, prima pagina MILANO – Ecco la prima pagina del 6 luglio 2021 de La Gazzetta dello Sport, uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani. FOCUS SPAGNA – LE PAROLE DI LUIS ENRIQUE Il c.t. della Spagna...

Redazione Il Milanista

Gazzetta dello Sport, prima pagina

MILANO - Ecco la prima pagina del 6 luglio 2021 de La Gazzetta dello Sport, uno tra i maggiori quotidiani sportivi nazionali italiani.

FOCUS SPAGNA - LE PAROLE DI LUIS ENRIQUE

Il c.t. della Spagna alla vigilia della semifinale: "Siamo leader nel possesso palla, ma affrontiamo una squadra che gestisce altrettanto bene il pallone". Riconosce il cambio d'identità della Nazionale italiana rispetto alla tradizione, Luis Enrique. E alla vigilia della semifinale degli Europei, non sono le uniche parole di apprezzamento del c.t. della Spagna nei confronti del nostro Paese. "Amo tutto dell'Italia, se dovesse batterci sarebbe la squadra per cui tiferei in finale - assicura 'Lucho' -. E quando posso torno sempre a visitarla, è sempre un piacere affrontarla e accadrà anche a ottobre in Nations League".

L'avventura in Italia: "Ero più giovane ma già allora cercavo di fare calcio propositivo, è la mia identità. Andarmene è stata una mia decisione, la Roma mi aveva proposto di rimanere in società. Non c'è nessuna rivincita da parte mia. De Rossi? L'ho sentito nelle scorse settimane, ora lo rivedrò". Acqua passata, ormai, anche la famosa gomitata ricevuta da Tassotti a Usa '94: "È passato tanto tempo, fa parte della nostra storia calcistica, ma con Mauro in questi anni ho parlato 3-4 volte e ho incontrato una persona buona, onesta".

La condizione fisica dei suoi: "Per il resto sono tutti a disposizione, Laporte non s'è allenato ieri ma ha recuperato. È un giocatore importante per noi, forte di testa e capace di usare bene entrambi i piedi". Poi Luis Enrique analizza le caratteristiche della sua squadra: "Non siamo molto esperti, ma ciò non significa che non siamo abituati a competere a questo livello. Dobbiamo evitare di essere sovra-eccitati, anche se è una grande occasione. Nel tempo in nazionale c'è stato un ricambio di giocatori, ho cercato di lavorare su questo. Si può far parte di questo gruppo a prescindere dal nome e dal club di appartenenza".