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Felipe: “Tomori? Mi chiedo il Chelsea come ha fatto a lasciarlo andare”

Il pallone ufficiale del campionato di Serie A sul prato di San Siro

L’ex difensore di Udinese e Fiorentina, Felipe, ha parlato a margine della partita di beneficienza organizzata in onore di Zico, di Milan.

Redazione Il Milanista

L’ex difensore di Udinese e Fiorentina, Felipe, ha parlato a margine della partita di beneficienza organizzata in onore di Zico a Udine “Molto bello, non ho ancora capito se giocherà Zico, ma sarà un’emozione bella. Mio padre mi ha già detto di mandargli foto. Ho visto solo le immagini, ma mio padre mi ha detto che non rendono. Aveva carisma, vestire il 10 di Pelè non era facile in quella Nazionale”.

Che campionato è stato?

“Bello, negli ultimi anni non era così combattuto. Non ci si aspettava che il Milan potesse arrivare fino in fondo così, ci sono tanti giovani e inesperti. Invece hanno dimostrato di essere un gruppo importante. Quando mancavano i gol degli attaccanti c’erano i centrocampisti che si davano da fare”.

Anche i difensori sono stati solidi, Tomori su tutti.

“Già dalla prima partita mi sono chiesto come hanno fatto a lasciarlo andare via. È completo, veloce, tranquillo, bravo nell’1 contro 1, è intelligente, sa gestire la palla. Prima si è infortunato Romagnoli, poi Kjaer, hanno dimostrato compattezza. Chi è entrato ha fatto bene, anche lo stesso Gabbia ha dimostrato di essere da Milan”.

La Fiorentina si è qualificata per la Conference.

“Sono veramente contento, dopo diverso tempo giocano a calcio, al di là di qualche sconfitta in malo modo. L’idea c’è sempre, quella di giocare. Quando parti con idee solide la qualità si vede. Nel mercato di gennaio hai perso Vlahovic, ma poi hai fatto gli stessi punti se non molto meglio. Vedi la mano del mister. Sono molto contento per il mio amico Igor”.

Una rivelazione.

“Ha trovato l’allenatore ideale per il suo modo di giocare. Non ha paura di rischiare, mi ha chiesto dei consigli prima di venire a Firenze. Veniva dalla SPAL, prima nel campionato austriaco, è tutto nuovo. Si è ambientato benissimo, anche se ci ha messo un poco perché all’inizio non giocava. È molto bravo a giocare la palla, ma è talmente esplosivo, grosso, ma non è un fenomeno di testa. Lavora tanto e bene, si cura nei minimi particolari, non sembra neanche brasiliano in quel senso. Ora si sta allenando anche nei primi giorni”.

La Fiorentina deve confermare Milenkovic-Igor?

“Anche lui è molto bravo, ma in qualche partita non l’ho visto come nelle migliori partite, forse la questione rinnovo l’ha toccata”.

Del periodo a Firenze che riflessioni ha?

“Era la prima esperienza lontano da Udine, dove sono cresciuto. Ho avuto un bell’impatto nelle prime due gare. Dopo ho giocato solo sulla fascia e la critica non perdona, come ho detto a Igor. Ho giocato da terzino sinistro, ma non è il mio ruolo. Mi chiedevano quante volte andassi al cross, ma ero un difensore centrale. L’isola felice dell’Udinese, da altre parti è difficile trovarla”.

Su Meret.

“Io l’ho conosciuto quando sono tornato all’Udinese, ma è un professionista, cura il particolare. Credo che debba avere più continuità. Ha avuto qualche problemino, però può diventare uno dei più forti d’Europa. Ha la testa sulle spalle e una famiglia dietro che lo sopporta. Napoli squadra giusta? Credo di sì, se dovesse cederlo perderebbe un prospetto molto importante. È chiaro che questa decisione può essere un po’ complicata per il ruolo che ricoprono, come Donnarumma”.