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Dicono di M…ilan – Le parole del 3 giugno

Milan in Champions League, super festa in spogliatoio.

Ecco le parole della giornata sul Milan

Redazione Il Milanista

Dicono di M...ilan, la rubrica de IlMilanista.it che raccoglier le parole della giornata sull'universo Milan.

Dicono di M...ilan - Le parole della giornata

NICOLA CECCARINI A MILANNEWS IN PODCAST - "Un nome ce l’avrei, ma è talmente conteso da tante altre squadre che non so come andrà a finire. Hysaj è perfetto. Può giocare a destra, può giocare a sinistra, e soprattutto è un parametro zero. Non è un nome fatto caso perché già un mesetto fa se ne parlava. Secondo me potrebbe essere un giocatore giusto, però c’è la Fiorentina, c’è la Lazio, ce ne sono di club che oggi sono fortemente interessati".

LUCA MARCHETTI A TMW.COM - "Al Milan si apre uno spiraglio per il rinnovo di Calhanoglu, negli ultimi giorni ci sono stati nuovi contatti. Il Milan spera in una risposta positiva a breve, altrimenti andrà su altri giocatori".

TANCREDI PALMIERI A TMW RADIO -  “La sentenza sulla Super League dovrebbe arrivare prima dell'inizio di Euro 2020, non vogliono oscurare la competizione. Per quelle che sono le mie sensazioni, mi stupirei se non arrivasse una squalifica ai club interessati, sto vedendo che la politica è molto compatta verso questa direzione”.

MARCO BUCCIANTIN A SKY SPORT 24 -  “Sono anni che Donnarumma gioca con un alone intorno, cioè quello che prima o poi avrebbe lasciato il Milan, perciò non avrà problemi a disputare l’Europeo con la Nazionale pur non sapendo in quale club giocherà nella prossima stagione. Donnarumma ha aiutato il Milan a volare quando stavano bene e lo ha tenuto a galla quando stavano meno bene, ma nemmeno lui sarà l’uomo nuovo del calcio che aiuti a salvare questo mondo”.

ARRIGO SACCHI A LA GAZZETTA DELLO SPORT - "Un giudizio su Ancelotti? Se dico che lo considero mio figlio, spero che non si arrabbi. L’ho voluto io al Milan nel 1987, anche se sapevo che aveva le ginocchia malmesse. Convinsi Berlusconi, gli dissi che con Ancelotti avremmo vinto lo scudetto. E in quella prima stagione ebbi modo di apprezzare le doti di umiltà di Carlo. Lui aveva già 28 anni, era nel giro della Nazionale. Un giorno Berlusconi mi disse: 'Lei ha voluto un direttore d’orchestra che non conosce la musica'. Carletto non era ancora entrato nei meccanismi. Gli riferii la frase di Berlusconi e lui mi disse: 'Cosa facciamo?'. 'Semplice, - gli risposi – lezioni in più. Tu vieni al mattino, io chiamo i ragazzi della Primavera e proviamo tutte le situazioni che si possono verificare in partita'. Carlo, che avrebbe anche potuto mandarmi a quel paese, accettò con entusiasmo e s’impegnò più di prima. Questa è la sua forza. E poi è una persona affidabile in un mondo che non sempre lo è. E’ preparato, tenace, modesto. Avete mai sentito un suo giocatore parlare male di lui? Io no".

RUBEN OLIVEIRA A JUVENEWS.COM - "Pensa la personalità che lui all’epoca aveva a 22 anni. A parte che gente come Iuliano, Vieira, Emerson, Tudor di 90 e passa chili se gli andavano addosso rimbalzavano… Era strepitoso, mai vista una cosa del genere. Era molto esigente con se stesso e i suoi compagni, chiedeva palla veloce, a due tocchi. Ripeteva sempre la stessa cosa: “One touch, one touch”. Voleva sempre che i giocatori giocassero un tocco o due tocchi. Poi trovavi magari calciatori come Vieira che la toccava di più, Patrick aveva un gioco un po’ più lento rispetto ad altri. Questi dopo un po’ si scocciavano, sia lui sia Zebina, e tante volte abbiamo dovuto separarli. Era dura tenerli perché eravamo in quattro a prendere Vieira e cinque a prendere Ibrahimovic, una squadra solo per loro due. Ma anche Zebina era un bell’animale…".

GIANLUCA ZAMBROTTA A SKY SPORT 24 - "Credo che se hai un portiere forte fai la differenza. Un portiere forte è come un bomber che ti fa 25-30 gol a stagione, il portiere però li salva. La società però, con Maldini e Massara è stata chiara dicendo ‘o firmi con noi o ti lasciamo andare’, e così è stato. Sono stati chiari e probabilmente non c’era la volontà di lottare sul contratto di Donnarumma. Il Milan ha fatto la scelta migliore e più logica per il percorso che c’è stato. Hanno fatto una buona stagione dato che sono riusciti a raggiungere l’obiettivo prefissato ad inizio anno. Il Milan deve, ed è tornato, a giocare la Champions League come giusto che sia”.

GABRIELE GRAVINA IN CONFERENZA STAMPA - "La crisi riguarda tutti, la vicenda della Superlega lo ha manifestato in tutta la sua nudità. Io lavoro per un calcio più sostenibile, che non vuol dire meno competitivo: significa valorizzare meglio il brand, controllare i costi, patrimonializzare i club, formare i giovani, anziché indebitarsi ogni estate per ottenere subito un risultato sportivo".

 Gabriele Gravina è stato rieletto alla guida della FIGC