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Boniek: “Scudetto? Ogni weekend cambiano gli equilibri, non c’è un favorito”

Leao e Theo Hernandez

Il vicepresidente della UEFA Zbigniew Boniek ha parlato ospite di Radio Anch'io lo Sport, su Radio 1: le sue parole

Redazione Il Milanista

In esclusiva a Radio Anch'io lo Sport, su Radio 1, ha parlato il vicepresidente della UEFA Zbigniew Boniek che sul big match di ieri sera tra Juventus ed Inter ha detto: "È stata una bella partita, sentita da ambedue le parti, la Juventus è stata poco fortunata specie nei primi 25 minuti. Hanno cercato il gol in ogni modo, ma l'Inter è stata brava. Poi alla fine prevalgono le polemiche. L'unica cosa che mi ha dato fastidio è che in campo c'erano calciatori di novanta chili, con muscoli in ogni parte del corpo ma bastava che venissero sfiorati e cascavano come prugne. Il rigore dell'Inter? È fallo ma è talmente casuale quello che succede, il calcio è uno sport di contatto. Secondo il regolamento questo è rigore, ma forse il calcio sta assomigliando troppo al basket, uno sport senza contatto. Io ieri non ho visto un errore in occasione della rete che ha deciso la partita".

Sulla volata Scudetto

"Pensavo si trattasse di una corsa a quattro, pensavo che la Juventus potesse aggrapparsi al gruppo, invece lo stesso Allegri ha alzato bandiera bianca. Ogni weekend gli equilibri cambiano tra le tre squadre in vetta, non c'è un favorito".

Su Zielinski

"È forte, un giocatore tecnicamente fantastico, ma ultimamente Spalletti a centrocampo qualcosina ha cambiato e spesso sta anche in panchina, ma questo vuol dire che il Napoli è davvero forte. Per me lui è un otto e mezzo, un otto con licenza di costruire e creare, più che di difendere. Per me è uno dei centrocampisti top in circolazione".

Sulla guerra in Ucraina

"Sono preoccupato per gli ucraini, in Polonia abbiamo più di due milioni di famiglie che cercano da mangiare. Il popolo polacco è straordinario, anche se questa non è l'unica guerra presente nel mondo, penso a quello che succede nello Yemen. In Ucraina è una tragedia vera e propria, sono felice che come UEFA abbiamo sospeso tutte le squadre russe, chi vuole fare la guerra non può partecipare ad eventi sportivi. Mi dispiace tanto, ho visto filmati e come marito, padre e nonno dico che semplicemente non si possono accettare certe cose".

Sulla permanenza di Mancini in ottica Nazionale

"Mi dispiace molto, tifavo la Nazionale italiana: conoscono tutti, il presidente, Mancini e i giocatori. Loro pensavano troppo alla partita con il Portogallo credo e alla fine è andata male. Le sorprese nel calcio ci sono, sia in positivo che in negativo".