Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto Giuseppe Bisantis il quale, per Radio Rai, ha commentato il match tra Milan e Torino di martedì. Ecco le sue parole.
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Bisantis: “Il Milan non è la più forte ma è quella che gioca meglio”
Ai microfoni di MilanNews.it è intervenuto il radiocronista di Radio Rai Giuseppe Bisantis che ha commentato il match tra Milan e Torino
Contro il Torino sono arrivati altri tre punti fondamentali per il Milan, i 28esimi su 30 di questo inizio stagione. Che partita è stata? - "Era da metterci la firma all'inizio: anche il più ottimista dei tifosi non poteva augurarsi di meglio. Contro il Torino non è stato un Milan brillante, mi è parso stanco; anche il campo di San Siro non ha aiutato - Pioli lo ha confermato nel post partita -, ma a pesare di più sono le assenze e i tanti impegni ravvicinati. Sta di fatto che il Milan ha fatto un tiro in porta e ha segnato, mentre il Torino ha fatto più possesso palla risultato, checché ne dica Juric, poche volte pericoloso se non nel finale. Tre punti, dunque, importanti e pesanti per il Milan che mettono anche pressione al Napoli".
È possibile che Pioli, viste le difficoltà fisiche di questo periodo, abbia impostato la gara esattamente in quel modo, cioè senza fronteggiare il Torino nelle sue armi migliori e lasciargli più un possesso palla sterile? - "Sì, può essere. Pioli temeva la gara proprio per l'aggressività del Torino, è una squadra che non ti fa giocare bene; rischiare, dunque, di fare una partita dal Milan, cioè con intensità e qualità alte, poteva essere anche controproducente. Poi il match si è messo bene per i rossoneri, con il goal arrivato subito su un corner preparato e studiato, contenendo il vantaggio se non per qualche iniziativa di Leao; ha avuto la partita che voleva, consapevole che il Torino, pur avendo il possesso palla, davanti sarebbe stato leggerino. Juric ha parlato di dominio e di tantissime occasioni di goal, ma abbiamo avuto una disparità di vedute. Ricordo il tiro di Sanabria con la parata di Tatarusanu e la traversa di Praet su deviazione di Tomori più una mischia nel finale".
In questo tipo di partite è ancora più importante la presenza di uno come Giroud - "C'è la famosa maledizione della 9 al Milan, ma Giroud, pur non essendo mai stato un bomber da centinaia di goal, sa giocare per la squadra dando una mano in difesa, facendo salire la squadra e segnando quando serve. Senza Ibrahimovic, il francese si è fatto trovare pronto: sta facendo il suo. Parliamo di un Campione del Mondo e d'Europa in carica: è un acquisto azzeccato pur non essendo un goleador, ma perché è sempre molto apprezzato. È un calciatore universale".
Contro il Torino ottime prestazioni, ancora una volta, per Tonali e Tomori - "Tonali è cresciuto nel secondo tempo, dopo qualche errore non da lui in fase di possesso: ha tenuto palla e ha fatto crescere la squadra. Tomori è un giocatore affermato: fisicamente e come senso della posizione è uno dei difensori migliori; con Kjaer si completa: il danese mette esperienza e tecnica. I due hanno protetto bene Tatarusanu. Molto bene anche Calabria: sta facendo un campionato strepitoso; anche contro il Torino grande dedizione e corsa: è un giocatore recuperato al 100%".
Tatarusanu contro il Torino ha raggiunto il suo primo cleen sheet stagionale: che impressione le ha fatto? - "Tatarusanu ha esperienza internazionale. Non è un fuoriclasse, ma contro il Torino ha fatto parate non stilisticamente impeccabili, ma certamente efficaci. Ovviamente non dà l'esplosività di Maignan e la completezza di Donnarumma, ma in questo momento c'è lui ed è giusto che sia lui il titolare. Gli serve giocare per prendere ancora più fiducia".
Questo Milan si sta ampiamente confermando come una delle candidati principali per lo Scudetto? - "È presto per dirlo, davanti c'è un livellamento interessante con le sette sorelle più la Fiorentina che è una squadra pericolosa. Ora la classifica dice Milan e Napoli, ma altre possono rientrare. Il Milan non mi sembra la squadra più forte, ma è una di quelle che gioca meglio; i rossoneri hanno qualche limite, ma la storia insegna che, se continui con questa marcia, acquisisci una fiducia tale che vada a colmare il gap con le altre squadre".
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