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Albertini: “Tifosi, non fischiate Kessié: è dannoso per il Milan”

Kessie rinnovo

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato di Franck Kessié ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.

Redazione Il Milanista

Demetrio Albertini, ex centrocampista del Milan, ha parlato di Franck Kessié ai microfoni de La Gazzetta dello Sport, fischiato domenica scorsa a 'San Siro' per motivi contrattuali. Ecco le sue parole.

Sulla scelta di Kessié: "La vicenda di Lorenzo Insigne ce lo ha insegnato. Ha comunicato la sua scelta per il futuro, ma continuerà a giocare nel Napoli con lo stesso attaccamento alla maglia e la stessa professionalità fino alla fine. È difficile calarmi nei panni di Franck. Io sono cresciuto nel Milan, ho un senso di appartenenza diverso, probabilmente. Però Kessié è stato resta un giocatore importante per la squadra di Stefano Pioli. Giudicare è inutile: penso però che la chiarezza sia il concetto da tenere a mente in questo tipo di situazioni".

Sui tifosi del Milan che hanno contestato Kessié a 'San Siro': "Prolungare la comunicazione spazientisce chi osserva, ma è interessato ai fatti. Sarebbe più semplice dire 'non rimango perché ...'. Se ha deciso di scegliere un altro progetto, Kessié potrebbe dirlo. Palleggiarsi le responsabilità non serve".

Sui fischi dei tifosi del Milan: "Nel momento in cui un giocatore scende in campo è giusto metterlo nella condizione di esprimersi nel modo migliore. Diciamo che contestarlo in questo momento è fuori luogo e non fa bene al Milan, oltre a non fare bene al giocatore. Veste la maglia del Milan, quindi è giusto sostenerlo".

Sui fischi che, dal campo, non si sentirebbero e che non influenzerebbero: "Non sono d'accordo. I fischi si sentono, eccome, e non fanno piacere. Credo che non abbiano fatto piacere neppure a Kessié, che è un giocatore fortissimo, non bisogna mai dimenticarlo. Se così non fosse, nessuno si prenderebbe la briga di contestarlo. È chiaro che i tifosi lo fischiano perché sono dispiaciuti per un eventuale addio. Non so giudicare la vicenda da altri punti di vista perché non conosco le condizioni. Ripeto: ognuno è libero di fare le scelte che vuole in carriera, ma comunicarle ufficialmente sarebbe più rispettoso".

Sul fatto che così facendo Kessié renderebbe più semplici le scelte di mercato del Milan: "Senza dubbio i dirigenti devono avere il tempo di muoversi per trovare una soluzione adeguata. Per questo dico che prolungare i tempi e non annunciare la decisione, qualsiasi essa sia, è dannoso per tutti. Per lo stesso Kessié, non soltanto per il Milan".

Sul fatto che mister Pioli faccia ugualmente giocare Kessié: "Prima di tutto Kessié è un giocatore importantissimo, lo ripeto, e poi Pioli, come tutti quelli che lavorano nell'ambiente, vuole il bene del Milan. Se manda in campo Franck è perché crede che possa dare il massimo e io credo, come lui, che sia un professionista. Non si risparmierà se sta pensando di andare altrove. Poi, ripeto, meglio metterlo nelle condizioni psicologiche migliori".

Sul Milan che può fare a meno di Kessié: "Abbiamo fatto a meno di Paolo Maldini in campo, di Franco Baresi, di Marco van Basten. Se siamo andati avanti anche senza di loro, si può superare anche la mancanza di Kessié. L'addio di Gianluigi Donnarumma insegna: tutto passa".