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Adani: “Il Milan dovrà gestire le pause della partita. Su Leao..”

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Lele Adani, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, spiega le differenze tra Ivan Juric e Stefano Pioli, che si affronteranno questa sera:

Redazione Il Milanista

Lele Adani, intervistato dalla Gazzetta dello Sport, spiega le differenze tra Ivan Juric e Stefano Pioli, che si affronteranno nella sfida di questa sera: "Un rivoluzionario per natura, caratteristica che ha confermato al Torino per due motivi. Primo, perché riesce a trasformare le sue idee sul campo senza scendere a compromessi: non si adegua ai giocatori ma li plasma per renderli funzionali ai suoi principi. Secondo, il suo spirito si sposa alla perfezione con un nuovo inizio del Torino: con Juric in panchina i granata hanno ritrovato la tendenza storica a giocare a viso aperto contro chiunque, in casa come in trasferta".

SU PIOLI : "Direi innovativo, per quello che ha fatto vedere nella “seconda” carriera, quella iniziata due anni e mezzo fa al Milan. È un allenatore che studia e si aggiorna di continuo, l’evoluzione del suo Milan ne è la prova sul campo".

GLI ASPETTI IN COMUNE: “Sia nel Torino che nel Milan tutti i giocatori partecipano attivamente a entrambe le fasi del gioco. Tutti costruiscono e tutti distruggono: è il segnale di quanto gli allenatori siano riusciti a farsi seguire da tutto il gruppo”.

LE DIFFERENZE: “Nel modo in cui le loro squadre sviluppano le azioni offensive. Pioli accentra i tre trequartisti sotto la punta per dare spazio a Hernandez e creare ampiezza. Il punto forte di Juric è il quadrilatero di centrocampo, con i due mediani e i due trequartisti sempre imprescindibili nella fase creativa della manovra. Poi ci sono le variazioni sul tema, novità che sia Juric che Pioli hanno introdotto strada facendo. Penso ai due terzini che costruiscono da mezzali nel Milan o alla coppia di centrali difensivi sempre molto alta: ora che accanto a Tomori c’è Kalulu, aggressivo come l’inglese, Pioli li schiera così”.

LE MOSSE: "Il Milan dovrà provare a fare quello che non era riuscito all’Inter, ovvero gestire le pause della partita e cercare di spezzare il ritmo palleggiando. Perché una cosa è sicura: se non lo mandi a vuoto, il Torino ti soffoca. Se sarà determinato e continuo nei novanta minuti come succedeva fino a qualche tempo fa, Leao ha i colpi giusti per spaccare la gara. E Ibra, anche entrando dalla panchina. Dal Torino mi aspetto la solita varietà che accompagna l’azione e va conclude in porta: Brekalo, Singo, Pobega… Juric ha molti uomini per fare male"