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LeBron risponde a Ibrahimovic: “Non era lui che nel 2018…”

LeBron James stella dei Los Angeles Lakers

Ecco le parole del cestista americano

Redazione Il Milanista

di Valerio Barberi

MILANO - Qualche giorno fa Zlatan Ibrahimovic aveva mandato un messaggio abbastanza diretto a LeBron James, tramite un'intervista al canale della Uefa: "Non mi piace quando le persone con qualche tipo di ‘status’ parlano di politica, fai solo quello in cui sei bravo", parole che facevano riferimento all'impegno politico che anima il cestista americano, da sempre impegnato contro le discriminazioni razziale e sociali.

 Zlatan Ibrahimovic sbuffa durante il derby perso contro l'Inter

La replica di LeBron James a Zlatan Ibrahimovic

Dopo qualche giorno dalle parole pronunciate dal campione svedese, che in passato ha vestito anche la maglia dei Los Angeles Galaxy, Il campione dell'NBA LeBron ha risposto "Divertente che queste parole vengano da lui, perché nel 2018 in Svezia ha fatto le stesse cose. Non era stato lui, quando era tornato in patria, a dire che sentiva un certo tipo di razzismo in campo solo perché il suo cognome era diverso da quello degli altri? Era lui, giusto? Sono la persona sbagliata da criticare perché parla di politica senza saperne niente. Mi preparo prima di parlare, i miei commenti arrivano da una mente molto educata. Non c’è modo che io stia zitto, che mi limiti allo sport: capisco quanto sia potente la mia voce, quanto usando la mia piattaforma possa aiutare a combattere le ingiustizie, quelle che vedo nella mia comunità. Ho i 300 ragazzi della mia scuola di Akron a cui pensare, che vedono ingiustizie ogni giorno. Hanno bisogno di una voce, e io voglio essere la loro voce". 

Parole che fanno riferimento a quelle pronunciate nel lontano 2018 da Ibra, quando spiegò di essere un bersaglio dei media svedesi per via delle sue origini balcaniche: “Se possono scegliere tra difendermi e attaccarmi, mi attaccano. Lo fanno perché mi chiamo Ibrahimovic e non Svensson o Andersson. Se mi chiamassi così, credetemi, mi difenderebbero anche se rapinassi una banca. Questo è razzismo non diretto ma sistematico".

 LeBron James, numero 23 dei L.A. Galaxy