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Ba: “Tutta la situazione è stata gestita male. Ma i segnali per capirlo c’erano dall’inizio”

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Ecco le parole dell'ex mediano del Milan

Redazione Il Milanista

MILANO - L'ex centrocampista del Milan, Ibrahim Ba, è stato intervistato da "La Gazzetta dello Sport" alla quale racconta il desiderio di allenare godendosi la vittoria della Francia al Mondiale pensando però al Milan

Ba, quali sono i primi ricordi rossoneri che le vengono in mente? 

“Il Milan è stato una parte importante della mia vita, lo seguo ancora con passione. Quando arrivai, Fabio Capello m’insegnò tanto dal punto di vista tattico. Ne avevo bisogno. Negli anni successivi sono andato e tornato più volte, ma i colori rossoneri mi sono rimasti dentro”.

Come vive il momento difficile che il Milan sta attraversando?

“Con tristezza e anche un po’ di rabbia. Capisco la frustrazione dei tifosi, tutta la situazione è stata gestita male. Ma i segnali per capirlo c’erano dall’inizio”.

A cosa si riferisce? 

“I tifosi del Milan, quando Mister Li ha comprato il club da Berlusconi, inizialmente si sono fatti illudere dai tanti acquisti milionari. Ma quando una bandiera rossonera come Paolo Maldini ha rifiutato di entrare in quel progetto, avrebbero dovuto capire che qualcosa non andava”.

Maldini aveva previsto le difficoltà del Milan cinese? 

“Sì, ed è stato accusato di arroganza. Non lo meritava. Non poteva sapere se la squadra in campo avrebbe giocato bene o male, ma di sicuro non era convinto dalla gestione che stava prendendo forma. Ed è rimasto ai margini. Il tempo gli ha dato ragione”.

La sua Francia le avrà ridato il sorriso, però. 

“Ecco, se parliamo di progetti convincenti, quello dei miei Bleus campioni del mondo è un ottimo esempio. Giovani e ben organizzati, hanno seminato bene e ora raccolgono i frutti”.

Qual è il segreto che li ha portati al trionfo in Russia? 

“Deschamps, senza dubbio. Perché ha saputo resistere a tutto, comprese le critiche per non aver mai perdonato Benzema. E ha infuso tranquillità ai suoi ragazzi, cambiando anche in corsa, come per le scelte dei terzini”.

Ma lo accusano di vincere all’italiana... 

“Perché, è un male? Saper difendere bene è una qualità. Deschamps ha giocato e allenato in Italia, ha imparato molto. E’ stato il vero top player che ha deciso il Mondiale, anche col vestito elegante in panchina”.

Ma intanto Gattuso ha scelto il suo centrocampista: