Verratti: “Con Ventura andavamo in confusione. Italia fallimento totale”

MILANO - In una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, Marco Verratti ha raccontato le sue verità riguardo i tanti temi caldi degli ultimi mesi. In primis, ovviamente, il totale fallimento mondiale:  “La ferita è aperta e sarà molto dolorosa quando vedremo i Mondiali in tv. E’ stato un fallimento totale. Il fatto di avere la Spagna nel gruppo forse ci ha spinto a non credere in noi fino in fondo. Era l’aria che si respirava in Nazionale. Poi gli spareggi sono gare difficili, anche se magari a portata. Bisogna guardare avanti. E cambiare: noi giocatori che siamo i primi responsabili”. Da molti, per l'appunto, Verratti è stato indicato come uno tra i responsabili della disfatta azzurra, in particolare per le sue prestazioni non all'altezza della sua fama e per il cartellino giallo di Stoccolma che gli ha fatto saltare il ritorno: “Nel calcio di oggi spetta a tutti una parte di responsabilità. Di Biagio vede il calcio come me. Può essere un vantaggio. Accetto le critiche, fanno parte del mestiere, soprattutto se giochi per una nazione intera. L’importante è che la gente capisca che non giochiamo per soldi, ma per l’onore di rappresentare il proprio Paese”.

Inevitabile una battuta su Ventura, ormai completamente messo fuori dalle simpatie degli italiani: “Ventura aveva una visione molto tattica. Magari va bene in club, ma in Nazionale è più difficile acquisire tante nozioni tattiche in pochi giorni. A volte quando avevamo palla, andavamo tutti in confusione. L’organizzazione è importante, ma in Nazionale non si fa tutto con la tattica. Ventura lo rispetto, è un po’ come Zeman. Ma se metti Zeman in Nazionale magari è dura far capire a tutti le sue idee in così poco tempo”. Successore di Ventura sulla panchina azzurra è per ora Gigi di Biagio, il quale ha deciso di non convocare Balotelli per le due amichevoli contro Argentina e Inghilterra: “A Nizza - dice Verratti - gioca spesso con due punte. E’ un giocatore di valore, il posto se lo meriterebbe per le prestazioni. Può fare bene alla Nazionale se viene messo nelle condizioni giuste. E se viene con l’atteggiamento giusto”.

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